La tappa delle cadute e delle polemiche: fratture per Landa e Sivakov, per Dombrowski si decide giovedì mattina

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La tappa delle cadute e delle polemiche: fratture per Landa e Sivakov, per Dombrowski si decide giovedì mattina

Il basco e il russo dicono addio al Giro, commozione cerebrale per la maglia azzurra che potrebbe non ripartire. Bettiol, De Marchi e Vendrame non ci stanno: "Troppi pericoli".

La tappa delle cadute e delle polemiche, la quinta di un Giro d'Italia che, negli ultimi e frenetici km verso la volatona di Cattolica, ha perso due attesi protagonisti delle grandi tappe di montagna e in ottica classifica.

Se Mikel Landa aveva già detto addio ai suoi sogni rosa salendo in ambulanza, dopo la spaventosa caduta rimediata a poco più di 4 km dalla conclusione, il report medico parla di frattura della clavicola sinistra e di varie costole. In serata è arrivata anche la comunicazione ufficiale da parte della Ineos Grenadiers relativamente alle condizioni di Pavel Sivakov: infortunio alla spalla sinistra e ritiro anche per il russo (con Egan Bernal che perde un validissimo supporto) e giovedì nella sesta tappa, col primo arrivo in salita a San Giacomo, non sarà in gruppo neppure il francese Francois Bidard (AG2R Citroen), che si è fratturato anch'egli la clavicola nella caduta ai -4 km.

In quell'incidente all'altezza di uno spartitraffico, che ha visto Joe Dombrowski volare contro l'addetto alla segnaletica, lo stesso statunitense del Team UAE ha rimediato parecchio danni, oltre a 8 minuti di distacco in classifica e quindi in ogni caso la lotta per la generale già persa. Il leader della graduatoria dei gpm non ha riportato frattura, ma c'è una commozione cerebrale che va monitorata nelle prossime ore: solo giovedì mattina si deciderà se farlo ripartire o meno.

Nell'immediato post corsa, al “Processo alla Tappa” in casa Rai Sport non sono mancate le polemiche per la pericolosità del finale di corsa, con tantissimi restringimenti e rotatorie. “Era pericoloso, bisogna aumentare le protezioni – ha detto la maglia rosa Alessandro De Marchi – E' altrettanto vero che noi corridori dobbiamo stare più attenti, ad ogni situazione. La mia leadership? Proverò a tenere la maglia anche domani, ma il pensiero poi sarà quello di aiutare il nostro capitano Dan Martin”.

Alberto Bettiol ha sottolineato un aspetto importante: “Io credo che sul piano della sicurezza e della segnaletica, l'organizzazione faccia davvero il possibile. E' bellissimo vedere di nuovo il pubblico sulle strade dopo il Covid, ma serve più rispetto perchè occupiamo tutta la carreggiata e oggi abbiamo rischiato tanto, ci sono state un paio di situazioni pericolosissime. La gente guarda i cellulari e non si rende conto di quanto andiamo veloci”.

Andrea Vendrame, a mezzo social, ha riassunto una giornata davvero tosta: “Troppi pericoli, meritiamo rispetto”.

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