Lizzie Deignan nella storia del ciclismo femminile: sua la prima Roubaix, ma che Italia!

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Lizzie Deignan nella storia del ciclismo femminile: sua la prima Roubaix, ma che Italia!

Assolo straordinario della britannica, che resiste a Marianne Vos e al tricolore di Elisa Longo Borghini, terza a completare il trionfo Trek-Segafredo. In top anche Bastianelli e Cavalli, esordio iridato sfortunato per Balsamo (che è arrivata comunque al velodromo).

Una prima leggendaria, per la Parigi-Roubaix femminile che oggi, alla vigilia dell'edizione numero 118 dedicata ai maschietti e in programma domenica, ha regalato uno spettacolo unico sulle pietre del nord.

Le ha domate una meravigliosa Lizzie Deignan, con l'ex iridata che regala alla Trek-Segafredo un successo pesantissimo, chiudendo i 116 km a quasi 40 km/h di media, nonostante la pioggia incessante delle ore precedenti che ha reso i settori di pavé difficilissimi, per poi concludere sotto l'acqua, ma in perfetta solitudine, nel leggendario velodromo di Roubaix.

La britannica ha attaccato sul primo settore, quando mancavano ancora 85 km al gong, guadagnando quasi 3 minuti di margine e resistendo al gran ritorno di Marianne Vos (Jumbo-Visma), seconda come al Mondiale di Leuven, a 1'17” da Deignan e con una trentina di secondi sulla prima delle tre italiane in top ten. Grande gara per le azzurre, con Elisa Longo Borghini che completa il trionfo Trek ed è ancora sul podio di una corsa di questo livello nel suo splendido 2021, terza con pochi metri di margine su Lisa Brennauer, che all'interno del velodromo aveva quasi raggiunto la campionessa d'Italia in carica.

In quinta piazza ecco Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), che regola il gruppetto comprendente anche Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine), alla fine nona. E che sfortuna per l'iridata Elisa Balsamo, finita malamente a terra a 45 km dalla conclusione, quando era in piena corsa almeno per il podio, così come Vittoria Guazzini e la campionessa europea Ellen Van Dijk tra le tantissime atlete cadute nel clou della corsa. Alla fine, la cuneese raggiungerà comunque il traguardo, distrutta ma felice di essersi giocata la sua prima Roubaix con una maglia così speciale.

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