Mondiali 2020, tutto ancora in alto mare: Di Rocco ci prova per portarli in Italia

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Mondiali 2020, tutto ancora in alto mare: Di Rocco ci prova per portarli in Italia

La candidatura di Nizza sembra già essere naufragata, tante le opzioni sulla penisola come riporta "Bicisport".

Una quindicina di giorni di tempo per trovare una nuova sede, poi quattro settimane per arrivare al grande evento che dovrebbe tenersi nel week-end del 26-27 settembre, solo con le gare professionistiche su strada per donne e uomini.

I campionati del mondo 2020, cancellati ufficialmente mercoledì scorso riguardo alla location designata di Aigle-Martigny, cercano ancora una collocazione che dovrà essere trovata entro il 1° settembre; tantissime le ipotesi sul tavolo, con Italia e Francia che sembrano favorite per un'assegnazione che dovrà rispondere anche a requisiti tecnici (ovvero la durezza del percorso che si sarebbe trovato in Svizzera), oltre che ovviamente a quelli economici.

Soddisfare nel giro di pochi giorni la richiesta dell'UCI, che potrebbe aggirarsi tra i 4 e 5 milioni di euro, non è per nulla semplice ma, come riporta “Bicisport” sul proprio sito, la candidatura di Nizza pare sia già tramontata ed ecco che il ritorno dei Mondiali nel nostro paese, sette anni dopo Firenze 2013, potrebbe diventare realtà. Le ipotesi però sono ancora moltissime, con varie regioni che si sono fatte avanti, più o meno convinte. David Lappartient avrebbe dato mandato al vice presidente dell'UCI e numero 1 della FCI, Renato Di Rocco, di trovare la sede ideale per un evento che potrebbe addirittura svolgersi in circuito, chiaramente per limitare i rischi legati al Covid.

Imola, in tal senso, sarebbe perfetta considerata la volontà della regione Emilia-Romagna di proporre sempre più ciclismo, ma c'è anche sul piatto l'ipotesi Mugello, con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, già coinvolto da Stefano Bonaccini (governatore dell'Emilia-Romagna) sul progetto Tour de France in partenza dall'Italia nel 2023 o 2024.

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