Nizzolo, yes! Prima vittoria al Giro per il brianzolo, che a Verona rimonta Affini con Sagan terzo

Un grido liberatorio, dopo aver collezionato la bellezza di undici secondi posti al Giro d'Italia, due in questa edizione.

Giacomo Nizzolo esulta a Verona, in una 13esima frazione dedicata a Dante Alighieri e... Elia Viviani, che da neo portabandiera azzurro a Tokyo non riesce però a sprintare, beffato dal buco che si crea nei 500 metri conclusivi, quando Edoardo Affini (Jumbo-Visma) rischia di beffare tutte le ruote veloci, ma viene ripreso e saltato ai 100 metri dal brianzolo, che regola proprio il mantovano e Peter Sagan, ancora in maglia ciclamino.

Ai piedi del podio di tappa Davide Cimolai e Fernando Gaviria, mentre Viviani si piazza nono dietro anche a Oldani, Pasqualon e Kanter, davanti a Dylan Groenewegen (decimo) che ha favorito la stessa azione di Affini.

Da Ravenna a Verona, 198 km con uno scenario abbastanza scontato, e una fuga di tre uomini sin dal km 0 con i soliti Simon Pellaud (Androni-Sidermec), Umberto Marengo (Bardiani-CSF-Faizané), in lotta con lo svizzero sia per la classifica dei traguardi volanti che per i km in fuga, e Samuele Rivi della Eolo-Kometa protagonisti sino al ritorno delle squadre degli sprinter nei 7 km conclusivi, dopo oltre 190 in avanscoperta.

Classifica generale che non cambia, con Egan Bernal che vestirà per il quinto giorno consecutivo la maglia rosa nel primo vero tappone di questo Giro 104, sabato da Cittadella sino alla vetta del Monte Zoncolan, che potrà dirci qualcosa in più sui valori di questa corsa rosa con gli ultimi 3, durissimi km del gigante friulano affrontato quest'anno dal versante di Sutrio.