Primo riposo alla Vuelta con Roglic padrone, ma la Movistar c'è. E Caruso è pure in maglia a pois...

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Primo riposo alla Vuelta con Roglic padrone, ma la Movistar c'è. E Caruso è pure in maglia a pois...

Dopo l'impresa del ragusano all'Alto de Velefique, martedì si ripartirà con la decima tappa verso una seconda settimana per attaccanti. Le parole di Damiano.

Il primo dei due giorni di riposo dopo nove tappe di battaglia, accolto come sempre con sollievo dai corridori visto che, da sabato 14 agosto a Burgos sino ai 1800 mt dell'Alto de Velefique, questa Vuelta Espana si sta davvero correndo a tutto gas.

Il padrone è uno solo ed è lo stesso delle ultime due edizioni: qualche dubbio su Primoz Roglic poteva esserci alla vigilia di questa corsa, considerando che il picco di forma era stato calibrato per il grande obiettivo del Tour de France poi abbandonato causa caduta, ma lo sloveno della Jumbo-Visma ha scacciato tutto, dimostrando una superiorità evidente anche se, conti alla mano, un rivale molto vicino in classifica c'è. Enric Mas sta disputando sinora il miglior GT della carriera, lui sempre molto costante e poco... attaccante, ma ieri di nuovo brillantissimo sul Velefique e in grado di andare via con la maglia rossa. Roglic lo precede di 28 secondi e avrà la crono finale a Santiago de Compostela dalla sua, ma nell'ultima settimana con gli arrivi più duri tra Covadonga e Gamoniteiru, la Movistar dovrà provarci considerato che ha pure Miguel Angel Lopez (e che peccato il ritiro di Valverde, anche sul piano tattico...) sul podio virtuale, 3° a 1'21” dal leader.

Leggermente sotto le attese i due capitani Ineos, Egan Bernal che si trova 5° a 1'52” (a 10 secondi da Jack Haig) e Adam Yates 6° a 2'07”, ma decisamente più brillante del compagno sugli ultimi due arrivi in salita. E poi c'è Giulio Ciccone con la sua settima piazza, la speranza di casa Italia per provare anche a giocarsi una top five che sarebbe un grande risultato, considerato lo storico dell'abruzzese nei grandi giri, ai primi veri test a questo livello.

Italbici che domenica ha esultato per l'impresa di Damiano Caruso (un azzurro non vinceva una tappa alla Vuelta dalla volata madrilena di Elia Viviani in chiusura dell'edizione 2018), tutto solo sul Velefique per la sua seconda perla stagionale in un grande giro, valsa pure la conquista della maglia a pois blu, che potrebbe pure diventare un obiettivo visto che capitan Mikel Landa è uscito di classifica e in casa Bahrain-Victorious rimane solo Jack Haig in alta quota. “E' stata un'altra grande emozione dopo quella del Giro all'Alpe Motta – ha detto il ragusano, capace di un assolo di quasi 70 km – Qui in Andalusia sembrava di trovarmi in Sicilia, considerato il paesaggio”.

Martedì la ripartenza con la decima tappa, 189 km da Roquetas de Mar a Rincon de la Victoria: una frazione semplice sino all'unico GPM (2^ categoria) del Puerto de Almachar, 10 km con pendenze tutt'altro che impossibili, ma perfetto trampolino di lancio a 15 km dalla conclusione, con discesa a seguire e pochissimi km di pianura prima del traguardo, per gli attaccanti di giornata.

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