Primoz Roglic è il padrone della Vuelta: tris a Santiago de Compostela e pure il poker di tappe

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradavuelta espana 2021

Primoz Roglic è il padrone della Vuelta: tris a Santiago de Compostela e pure il poker di tappe

Trionfo totale dello sloveno, dopo le edizioni 2019 e 2020: sua anche la cronometro conclusiva. Enric Mas chiude secondo a quasi 5 minuti, Haig conserva il podio davanti a Yates, Mader e Bernal. Caruso il miglior italiano e unico vincitore di tappa; il saluto di Fabio Aru, all'ultima corsa della carriera.

Un autentico dominio, per mettere in bacheca la terza Vuelta Espana consecutiva, come Tony Rominger e Roberto Heras, che magari il prossimo anno potrà pure raggiungere al vertice dei plurivincitori del GT iberico a quota quattro.

Primoz Roglic è il padrone in maglia rossa, al termine di una 76esima edizione che ha visto lo sloveno della Jumbo-Visma semplicemente inscalfibile, tanto da aver pure vinto l'ultima cronometro in programma, 33,8 km verso Santiago de Compostela, per il successo numero quattro nel confronto a distanza con Magnus Cort Nielsen (che aveva vinto tre tappe come Roglic sino a quest'oggi), oggi splendido secondo a soli 14”.

Il dominio di Primoz è dettato dai distacchi in classifica: Enric Mas, secondo come nel 2018 (ma questo è stato forse il suo miglior GT della carriera per l'iberico del Team Movistar), chiude a 4'42”, Jack Haig riporta l'Australia sul podio della Vuelta, dopo Cadel Evans, piazzandosi 3° a 7'40”.

L'alfiere della Bahrain-Victorious è stato bravissimo a respingere l'assalto di Adam Yates, con la Ineos Grenadiers che rimane giù dal podio visto che il britannico alla fine è quarto ad oltre 9 minuti ed Egan Bernal, oggi gran sesto di tappa, nella medesima posizione in GC alle spalle di Gino Maeder (altro talento di casa Bahrain, che vince pure la classifica a squadre), che ieri gli aveva già portato via la maglia bianca (la verde è andata a Fabio Jakobsen, la pois dei GPM a Michael Storer).

Mentre Sepp Kuss crolla letteralmente ad oltre 5 minuti nell'odierna prova contro il tempo e perde un 7° posto che sembrava già cosa fatta, a favore di un ottimo David De la Cruz, la top ten si completa con Guillaume Martin, 9°, e l'austriaco Felix Grossschartner che porta alla Bora-Hansgrohe una discreta decima piazza.

Il miglior italiano? Damiano Caruso, sempre lui, 17° in classifica ma soprattutto vincitore dell'unica tappa per i nostri colori, con lo splendido assolo all'Alto de Velefique. Tanti i podi di giornata comunque, con il talento di Bagioli e Dainese che sta emergendo, oltre alla certezza Trentin che, però, rinvia ancora il ritorno alla vittoria. Infine, ma non meno importante, l'addio alle corse di Fabio Aru: annunciato prima della Vuelta, il sardo ha lasciato senza riuscire a colpire con una tappa, ma per il vincitore della maglia rossa 2015 tanto orgoglio e tanti applausi, da parte di tutti. Se li merita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
56
Consensi sui social