Quanto fa bene la MTB... anche su strada: Fuglsang e un altro trionfo partendo dalle ruote grasse

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Quanto fa bene la MTB... anche su strada: Fuglsang e un altro trionfo partendo dalle ruote grasse

Il danese, iridato U23 in mountain bike nel 2007, con il Lombardia si è preso la seconda classica monumento della carriera. "Ora sogno il podio al Giro d'Italia".

A 35 anni si può ancora crescere e migliorare, come ha fatto costantemente dal 2016 quando ottenne l'argento olimpico nella prova su strada dei Giochi di Rio, prima di prendersi due edizioni del Delfinato, la sua prima classica monumento con la Liegi-Bastogne-Liegi 2019, tanti podi di grande valore e, ieri sul lungolago di Como, l'altra corsa di un giorno più dura al mondo, Il Lombardia dove aveva già chiuso al 4° posto lo scorso anno.

Jakob Fuglsang è un campione a tutto tondo ed ora al danese in forza all'Astana manca solo un podio in una grande corsa a tappe, da cercare nel prossimo Giro d'Italia dove sarà tra i protagonisti più attesi: “Il mio sogno di fine carriera, anche se quest'anno puntavo deciso su Olimpiadi e Mondiali (con percorsi adattissimi alle sue caratteristiche, ma tutto è saltato) è salire su quel podio e al prossimo Giro cercherò il massimo”, ha detto nella conferenza post gara.

Un campione arrivato, come tanti suoi colleghi poi affermatisi su strada, dalla multidisciplinarietà e nel suo caso dalla mountain bike; nel 2007, Fuglsang conquistò il titolo mondiale U23 nel cross country, per poi partecipare ai campionati del mondo élite e anche ai Giochi Olimpici di Pechino, dove concluse 25°. Lasciata la MTB in maniera definitiva nel 2009, è cominciata l'avventura su strada, decisamente più tardi rispetto alla... tradizione. “Martinelli dall'ammiraglia mi diceva che ero il più fresco e che avrei potuto staccare Bennett sul San Fermo – ha raccontato Fuglsang tornando sul finale del Lombardia – Ho anche pensato di poter vincere allo sprint essendo più veloce, ma George ha fatto un paio di accelerazioni e a quel punto ho deciso di provarci. E arrivare da solo è ancora più bello”.

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