Show sloveno a Laruns: Pogacar batte Roglic, ma l'asso della Jumbo è la nuova maglia gialla

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Show sloveno a Laruns: Pogacar batte Roglic, ma l'asso della Jumbo è la nuova maglia gialla

Il secondo tappone pirenaico del Tour regala i botti, con Hirschi beffato nel finale dopo una lunghissima fuga. Perdono terreno Quintana, Bardet, Martin, Lopez e l'ex leader Adam Yates.

Un autentico show made in Slovenia, una giornata storica per il ciclismo di quel paese che si regala una doppietta di tappa nella nona frazione di un Tour de France che, per la prima volta, vede anche uno sloveno in maglia gialla.

Primoz Roglic, infatti, è il nuovo leader della Grande Boucle dopo il secondo tappone pirenaico da Pau a Laruns, seppur battuto allo sprint dal fenomenale Tadej Pogacar che, in prima persona, ha incendiato la corsa sul Marie Blanque cancellando pian piano il sogno di Marc Hirschi. Il giovanissimo svizzero della Sunweb, dopo quasi 90 km di fuga solitaria, è stato ripreso a 1500 metri dal traguardo dal poker composto da Roglic, Pogacar, Landa e Bernal, i più forti sulla salita top di giornata.

A quel punto Roglic ha sacrificato il successo parziale per guadagnare secondi su molti rivali, considerato che a 11 secondi dal primo gruppo sono arrivati Quintana, Bardet, Uran, Guillaume Martin e la coppia Trek-Segafredo composta da Mollema e Porte. Hirschi ha sfiorato comunque il suo primo trionfo da pro allo sprint (era già stato 2° a Nizza nel giorno di Alaphilippe), superato a 30 mt dalla linea da Pogacar, con Roglic che di misura ha ottenuto la piazza d'onore e scalzato Adam Yates dalla leadership.

L'ex maglia gialla ha concluso a 54 secondi assieme a Mas, Lopez, Dumoulin, Valverde e Carapaz tra gli altri, per una nuova classifica generale che, alla vigilia del giorno di riposo, vede Roglic comandare con 21 secondi su Egan Bernal, 28 su Guillaume Martine e 30 su Romain Bardet, ma l'unico capace di impensierirlo sembra essere proprio il suo connazionale (che aveva perso 1'21” nel giorno dei ventagli) che insegue con 44” di distacco.

E in casa Italia, dove le soddisfazioni continuano a latitare in questo Tour difficilissimo, si registra anche l'amaro ritiro di Fabio Aru, staccato fin dai primi km di tappa e poi costretto ad alzare bandiera bianca.

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