Top Ganna, dal rosa al rosa: "Avevo tanti dubbi, ma la volevo". Che bello l'abbraccio con l'amico Affini

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Top Ganna, dal rosa al rosa: "Avevo tanti dubbi, ma la volevo". Che bello l'abbraccio con l'amico Affini

Il campione del mondo di nuovo leader del Giro, come Moser per due volte in fila (nell'84-85) alla prima tappa. Il mantovano splendido secondo: "Ci ho sperato, ma bello così".

Dal rosa al rosa, 7 mesi dopo Palermo. Un avvio da sogno, tutt'altro che scontato considerando che veniva da tre “sconfitte” consecutive nelle sue prove, quelle contro il tempo.

Filippo Ganna torna padrone del tic tac nel giorno più importante, conquistando di nuovo la maglia di leader di un Giro d'Italia ancora più speciale per il verbanese, che correva nella sua regione e ha regalato al pubblico di Torino una grande gioia. Impressionante il campione del mondo, che ha vinto con ben 10 secondi di margine (tantissimi su una distanza di soli 8,6 km) su un altro azzurro, il bravissimo Edoardo Affini con il quale c'è stato un intenso abbraccio dopo l'arrivo, davvero bello tra due coetanei che sin da giovani si sfidano e sono amici veri.

Sul suo nuovo Bolide azzurro marchiato Pinarello, “Top Ganna” ha scritto la storia visto che nessuno, dalla doppietta di Francesco Moser nei Giri dell'84 e dell'85, aveva vinto consecutivamente le prime due cronometro del Giro. Non è un caso che l'iridato ci sia riuscito proprio dopo colui che è stato il miglior cronoman italiano della storia. “L'ho vinta più di testa, non partivo con i favori del pronostico ma la volevo davvero – ha spiegato Pippo ai microfoni di Rai Sport – Non era facile dopo il Romandia, è stata una batosta prendere così tanti secondi di distacco in quelle due crono.

Ho imparato che dalla fatica e dai sacrifici puoi tornare davanti, oggi ho davvero rischiato tutto, forse anche più del dovuto in alcune curve. Pensate che la radio era già saltata dopo la partenza, ma le ho ricordate bene tutte...”.

E il pubblico è stato un fattore: “Sì, l'ho sentito eccome – ammette il piemontese – C'era davvero tanta gente, non mi aspettavo questo calore ed è stato bellissimo”.

Edoardo Affini sorride comunque, pur avendo sognato per quasi un'ora sulla sedia del leader, dopo aver firmato uno straordinario crono battendo tanti rivali che, almeno alla vigilia, erano più accreditati del 24enne mantovano, da quest'anno in forza alla Jumbo-Visma. “Il piano era quello di partire forte e se possibile aumentare sul lungo rettilineo finale – le sue parole – Sono riuscito a dare tutto, Pippo è... Pippo, un fenomeno. Sono arrivato vuoto, non ho rimpianti anzi è un bellissimo avvio di Giro”.

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