Un sogno arcobaleno sulla Liegi: Alaphilippe vuole riportarla in Francia dopo 41 anni, ma quanti rivali...

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Un sogno arcobaleno sulla Liegi: Alaphilippe vuole riportarla in Francia dopo 41 anni, ma quanti rivali...

Domenica la "Doyenne" numero 107: il campione del mondo, reduce dal tris alla Freccia, è il principale favorito. Roglic, Pogacar e l'eterno Valverde (41 anni nel giorno della corsa) gli avversari più attesi, ma il pronostico è aperto. Formolo speranza azzurra, così come Longo Borghini tra le donne.

Un sogno arcobaleno 41 anni dopo l'ultimo francese in grado di vincere la decana delle classiche, quel Bernard Hinault che trionfò nella bufera di neve dell'edizione 1980.

Domenica la Liegi-Bastogne-Liegi n° 107 (questa volta sotto il sole...) e Julian Alaphilippe, che proprio ieri ha ricevuto una bici Specialized speciale con i colori dell'iride (così come la collega Anna Van der Breggen), sarà il faro di una corsa che vedrà il campione del mondo leader della Deceuninck-Quick Step e principale favorito di un appuntamento che ha sempre e solo sfiorato in carriera, in maniera clamorosa lo scorso ottobre quando esultò troppo presto e venne infilzato al fotofinish da Primoz Roglic, anche se poi sarebbe arrivato comunque il declassamento al 5° posto per aver ostacolato Marc Hirschi nello sprint finale.

Reduce dal terzo sigillo alla Freccia Vallone, il fuoriclasse transalpino avrà tutti gli occhi addosso, ma ci sono almeno altri tre grandi favoriti per una Liegi che scatterà domani alle ore 10.00, con diretta tv dalle 12.50 (Eurosport e Rai Sport) e un percorso di 259,5 km sul solco di quanto visto nel 2019 e 2020, con la Redoute a 35 km dalla conclusione e la Roche aux Faucons (1300 metri all'11% di media) probabilmente decisiva ai -15.

Alejandro Valverde, che la Doyenne l'ha portata a casa quattro volte (l'ultima nel 2017), festeggerà 41 anni proprio nel giorno della corsa che l'ha reso grande: tra Amstel (5°) e Freccia (3°), l'Embatido ha dimostrato di avere una condizione eccezionale e di potersela giocare in più modi, considerato il suo sprint. Leggermente diverso lo scenario tattico per Primoz Roglic e Tadej Pogacar: i due sloveni cercheranno la corsa dura, ma anche in una volata ristretta sono capaci di tutto, come nel 2020 quando il capitano della Jumbo-Visma vinse e l'asso dell'UAE Emirates fu terzo (con rimpianti).

Potrebbero inserirsi nella lotta, però, anche gli alfieri di un vero e proprio squadrone Ineos Grenadiers: Tom Pidcock chiuderà una campagna super partecipando anche alla sua prima Liegi, con la distanza quale incognita per il giovanissimo britannico, in condizione eccezionale e co-capitano assieme a Michal Kwiatkowski, Richard Carapaz e Adam Yates.

Il miglior uomo in casa Italia, già 2° nella classica belga edizione 2019 dietro a Jakob Fuglsang (che non sembra al top, ma sarà da curare come i compagni in Astana, Lutsenko e Aranburu), è certamente Davide Formolo: il veronese non corre dalla Sanremo, ma è reduce da un ottimo lavoro in altura e ha davvero un feeling speciale con questa corsa. Dovrà coesistere con Pogacar e Hirschi (2° nel 2020), ma potrebbe anche risultare un vantaggio, in un team che ha dovuto rinunciare alla Freccia causa false positività al Covid.

Podio alla Liegi, terzo nel 2019, quello che ha in carniere anche il pericolosissimo Maximilian Schachmann, faro di una Bora-Hansgrohe che propone anche Patrick Konrad e un Matteo Fabbro uscito bene dal Tour of the Alps. La pattuglia belga? Ci proveranno Dylan Teuns, al comando di una Bahrain-Victorious che ha pure Mohoric (4° nel 2020) e Poels, che vinse nel 2016, Wellens e Gilbert in casa Lotto-Soudal e l'eterno Greg Van Avermaet, al fianco di Benoit Cosnefroy nell'AG2R Citroen.

E poi ancora Woods (Israel), che qui ha sempre fatto benissimo e ha concluso 4° alla Freccia, altri francesi in gran forma come Barguil (Arkéa) e Gaudu (Groupama-FDJ), rispettivamente 5° e 7° mercoledì scorso, la coppia della BikeExchange composta da Matthews e Chaves, poi Bauke Mollema per la Trek-Segafredo e, si spera, il duo tutto italiano della Qhubeka-Assos con Fabio Aru all'esordio e Domenico Pozzovivo che, invece, alla Liegi è sempre stato grande protagonista (ma non ha la condizione giusta, che dovrebbe arrivare per il Giro).

 

LA CORSA FEMMINILE

 

Centoquaranta km, con diretta tv a partire dalle ore 11.20 per il gran finale dalla Redoute in avanti, per la Liegi-Bastogne-Liegi dedicata alle ragazze, anche in questo caso ultimo atto della lunga campagna delle classiche.

Il pronostico è apertissimo, ancor più che per la corsa maschile, con Elisa Longo Borghini che può sognare in grande su un percorso perfetto per le caratteristiche della piemontese, che ha sfiorato l'Amstel e poi si è piazzata terza alla Freccia. Sarà lei il faro della Trek-Segafredo, che può contare su grandi alternative come Ruth Winder e Lucinda Brand, a sfidare le fuoriclasse neerlandesi.

In primis la campionessa del mondo Anna Van der Breggen: a Huy è arrivato il settimo sigillo consecutivo e la SD Worx, che propone anche Vollering, Mollman, Fisher-Black e pure Elena Cecchini, può davvero condizionare la corsa.

Annemiek Van Vleuten (Movistar) dovrà fare probabilmente tutto da sola, ma è capace di qualsiasi cosa mentre Marianne Vos (Jumbo) punta ad un arrivo allo sprint per castigare tutte come all'Amstel Gold Race. Fa paura Kasia Niewiadoma (Canyon-SRAM), in gran condizione, poi attenzione anche alla BikeExchange di Spratt, la FDJ di Cecilie Ludwig e della rientrante Marta Cavalli, con Soraya Paladin a provarci per la Liv Racing alla pari di Erika Magnaldi (Ceratizit), che punta anch'essa ad un risultato importante.

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