Un tutore speciale per riportare Nibali in bici nel giro di pochi giorni: la corsa rosa è ancora un obiettivo

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Stradail campione ferito

Un tutore speciale per riportare Nibali in bici nel giro di pochi giorni: la corsa rosa è ancora un obiettivo

Al lavoro con Fabrizio Borra, il corridore della Trek-Segafredo ci crede. Il dottor Magni: "L'apparecchio è stato modellato sull'impugnatura tra la mano e il manubrio per permettergli di guidare presto il mezzo".

Un tutore speciale per tornare in bici nel giro di pochi giorni, poco più di una decina dall'infortunio rimediato lo scorso 14 aprile sulle strade del Canton Ticino.

Vincenzo Nibali sta facendo di tutto per recuperare in tempo per il Giro d'Italia, al via il prossimo 8 maggio da Torino, dopo il crac al radio del braccio destro. E così, con il supporto di una struttura come il Fisiology Center di Forlì, guidato da Fabrizio Borra, il fuoriclasse siciliano è riuscito con il noto fisioterapista (che ha seguito le carriere di Pantani e Alonso, giusto per fare un paio di nomi) ad organizzarsi per poter utilizzare questo apparecchio ortopedico in brevissimo tempo.

Un tutore personalizzato, quindi, realizzato sfruttando l'impronta presa con l'impugnatura della mano sul manubrio, in modo che Vincenzo possa pedalare nella sua posizione abituale, in modo da non procurargli scompensi a livello posturale. L'obiettivo è quello di permettere a Nibali di pedalare su strada, senza “soffrire” sui rulli dove l'allenamento, a maggior ragione per un corridore come il messinese, rischia di essere tutt'altro che di qualità considerando il tempo da recuperare in ottica Giro. “Il tutore è l'aspetto al centro della nostra valutazione per comprendere le reali possibilità di Vincenzo di affrontare la competizione in sicurezza – le parole del dottor Emilio Magni, che segue personalmente il corridore da anni - Giovedì è prevista una visita con il chirurgo che lo ha operato, il dottor Tami, che rimuoverà i punti e darà un feedback medico una settimana dopo l'intervento.

Abbiamo anche programmato una radiografia per capire meglio come sta procedendo la ricomposizione della frattura. Il lavoro di fisioterapia sulla mano entra ora a pieno regime, l'obiettivo è recuperare la migliore funzionalità dell'arto e il lavoro quotidiano di drenaggio continua sulla parte superiore del polso dove, durante l'operazione, è stato necessario entrare per l'artroscopia. Dopo la visita di giovedì potremo pensare al prossimo passo, che sarà quello di permettere a Vincenzo di allenarsi costantemente sui rulli a casa e poi su strada.

Sarà un processo graduale che, oltre all'indicazione medica, terrà in grande considerazione le sensazioni del corridore. Penso sia ancora prematuro ipotizzare una tempistica circa la decisione sulla partecipazione di Vincenzo al Giro. Continuiamo a nutrire questa speranza e a fare l'impossibile per realizzarla, ma la strada è ancora in salita”.

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