Una giornata che vale una carriera, un Giro da campione. Le emozioni di Caruso: "Oggi mi sono sentito grande"

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2021

Una giornata che vale una carriera, un Giro da campione. Le emozioni di Caruso: "Oggi mi sono sentito grande"

Il ragusano racconta il suo trionfo all'Alpe Motta, con il 2° posto finale ormai ad un passo. "Negli ultimi 200 metri ho pensato a mille cose. E pensare che dopo la caduta di Landa non volevo fare classifica...".

Una giornata da campione, ma un intero Giro d'Italia corso da grande, anzi grandissimo.

Damiano Caruso, trionfando oggi in solitaria sulla vetta dell'Alpe Motta, ha coronato la corsa rosa dei sogni, tre settimane da autentico protagonista che, a 33 anni, lo premiano per una vita da pro corsa quasi sempre in supporto degli altri.

Prima vittoria al Giro, secondo posto finale praticamente sigillato con 1'24” di margine su Simon Yates e, nel caso di qualcosa di clamoroso nella cronometro finale che domenica chiuderà i giochi a Milano, chissà... visto che Egan Bernal è maglia rosa con 1'59” nei confronti del ragusano della Bahrain-Victorious, ottimo specialista delle prove contro il tempo.

Ho pensato a mille cose negli ultimi 200 metri – ha raccontato ai microfoni Rai di Stefano Rizzato nell'immediato post tappa – A tutta la fatica per arrivare sin qui, al lavoro fatto dai compagni, a me stesso. Oggi ho realizzato un altro sogno, penso di essere l'uomo più felice del mondo in questo momento. Abbiamo corso in maniera esemplare, durante la tappa pensavo a cosa avremmo potuto fare se fossimo stati al completo, anziché in 5 da metà Giro.

Pello (Bilbao, che Damiano ha ringraziato con un gesto bellissimo quando l'iberico si è spostato al termine della sua fatica a 6 km dalla conclusione) è stato enorme, il 70% della vittoria è suo”.

E' già tempo di bilanci, anche se il Giro finirà solo domani. “Non sono mai stato definito un campione, mi reputo semplicemente un ottimo professionista, ma oggi sì, credo di aver avuto la mia giornata da campione. Ad inizio tappa non pensavamo a questo attacco in discesa, poi ho deciso di andare sino in fondo perchè non volevo vanificare il lavoro del team. E pensare che, quando è caduto Mikel (Landa, ritiratosi alla 5^ tappa), non sapevo se rimanere in classifica o andare a caccia di tappe. Una persona mi ha detto di crederci, che avrei potuto fare tutto”.

Franco Pellizotti, uno dei direttori sportivi della Bahrain-Victorious, racconta il suo Caruso e svela che “la sera della tappa di Campo Felice, quando è caduto Mohoric, voleva mollare perchè si sentiva quasi in colpa a rimanere in classifica con la squadra a sua disposizione. Il gesto che ha avuto nei confronti di Pello dimostra che uomo sia Damiano, lui più di tutti sa quanto vale il lavoro del gregario. Ha grandissimi mezzi, per il corridore che è avrebbe potuto vincere molto di più, ma questo 2° posto gli restituisce qualcosa”.

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