Una Sanremo con poca Italia? Nizzolo e Viviani per la volata, poi Trentin, Ganna, Nibali e...

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Stradala classicissima

Una Sanremo con poca Italia? Nizzolo e Viviani per la volata, poi Trentin, Ganna, Nibali e...

A due giorni dalla "Classicissima", l'Italbici non parte certo con i favori del pronostico considerati i "mostri" là davanti, ma qualche possibilità concreta c'è...

La Milano-Sanremo di sabato aprirà la stagione delle classiche monumento e, forse ancor più degli scorsi anni, l'attesa è davvero enorme pensando allo spettacolo che i grandi protagonisti del ciclismo mondiale hanno mostrato nelle ultime settimane.

Da Van der Poel a Van Aert sino al campione del mondo Alaphilippe, ma quante chances avranno i corridori italiani per provare a riportare a casa la Classicissima, tre anni dopo il trionfo di Vincenzo Nibali nell'edizione 2018, l'unico negli ultimi 15 anni se pensiamo che prima del siciliano aveva esultato Pozzato nel 2006? Oggettivamente, lo stesso fuoriclasse della Trek-Segafredo, schierato in un team che punterà su di lui e su Jasper Stuyven, dovrà inventarsi qualcosa di differente per evitare il confronto diretto sul Poggio con tutti i grandi favoriti, ma sono soprattutto le ruote veloci a poter sperare in una Sanremo non troppo selettiva, per poi giocarsela in uno sprint di gruppo ristretto.

Parliamo di Trentin e Nizzolo su tutti, visto che la condizione di Elia Viviani potrebbe impedire al veronese di tenere botta sul Poggio, come già non gli è riuscito nelle ultime due edizioni. E poi l'enfant du pay, Niccolò Bonifazio, ma soprattutto un Andrea Vendrame che potrebbe sorprendere.

Altre carte? Davide Formolo, seppur non al 100%, sulla Cipressa e sul Poggio potrebbe riuscire a seguire gli attacchi più importanti, così come ci proverebbe Alberto Bettiol, parso però non al top almeno sino alla crono finale della Tirreno-Adriatico, dove invece il fiorentino ha ottenuto un ottimo 6° posto. E infine Filippo Ganna, autentica mina vagante che potrebbe anticipare e fare paura a molti. Anche se i favoriti, lo ribadiamo, restano altri.

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