Van Aert e Alaphilippe fari del Mondiale, ma ad Imola sarà tutto aperto nella gara regina. E l'Italia...

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Van Aert e Alaphilippe fari del Mondiale, ma ad Imola sarà tutto aperto nella gara regina. E l'Italia...

Domenica la corsa dei professionisti, con il belga principale favorito su un percorso che Fuglsang ha definito "ancor più duro della Liegi". Azzurri aggrappati a Nibali e Ulissi, ma non solo.

Dopo il trionfo bis di Anna Van der Breggen, capace di conquistare anche il titolo mondiale su strada dopo quello a crono, ad Imola è tempo di avvicinamento alla prova più attesa, quella che domenica chiuderà una rassegna iridata decisamente particolare, ma anche di altissimo livello sul piano tecnico.

La corsa maschile dei professionisti, che scatterà alle ore 9.55 per affrontare il primo dei nove giri da 28,8 km l'uno (totale di 259 km), sarà anch'essa caratterizzata dalla salita di Mazzolano e, soprattutto, dalla fase centrale (1,4 km al 10,6% di pendenza media) di Cima Gallisterna, che già oggi per la gara femminile si è dimostrato il punto cruciale. Molti l'hanno paragonata ad una Liegi-Bastogne-Liegi per la durezza, anche se il dislivello è superiore (quasi 5000 mt, ma su strappi brevi) e lo stesso Jakob Fuglsang, uno dei grandi favoriti per la maglia iridata, dopo la ricognizione odierna ha parlato di un percorso ancor più esigente rispetto alla “Doyenne”.

Se il danese indosserà il dorsale numero 1, visto che il connazionale e campione in carica Mads Pedersen non ci sarà, e sarà uno degli attesi protagonisti, il riferimento della corsa viene indicato in Wout Van Aert, già argento a crono e in condizioni semplicemente strepitose, ma il lotto di favoriti comprende parecchi uomini, da Alaphilippe a Hirschi, da Kwiatkowski al duo sloveno Pogacar-Roglic che ha dominato il Tour, passando per i vari Schachmann, Woods, Matthews, Valverde...

E gli azzurri di Davide Cassani? La nazionale non parte in prima fila nei pronostici, vuoi per la condizione dell'uomo faro Vincenzo Nibali, che alla Tirreno-Adriatico è parso ancora indietro, vuoi per l'assenza di colui che forse avrebbe potuto fare meglio su questo percorso, Davide Formolo, e con un lotto di ottimi corridori come Brambilla, Caruso, Ulissi, Bettiol, difficilmente competitivi per giocarsela. Ecco che, considerando anche la qualità del veterano Visconti e di due giovani scalpitanti come Bagioli e Masnada, l'Italia dovrà animare la corsa e cercare di anticipare lo scontro finale tra i grandi, che potrebbe avvenire direttamente sull'ultimo passaggio a Cima Gallisterna, quando mancheranno poco più di 11 km al termine di un Mondiale tutto da inventare.

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