Varese rinuncia ufficialmente al Mondiale su strada: mercoledì la decisione dell'UCI

A tre settimane da quella che sarà, o dovrebbe essere, la settimana iridata, i campionati del mondo su strada cercano ancora una sede. Bisognerà pazientare poco, visto che entro mercoledì 2 settembre l'UCI annuncerà la nuova location che andrà a sostituire Aigle-Martigny e la Svizzera che ha rinunciato all'evento considerate tutte le restrizioni nel paese causa Covid.

Tra le tante candidature proposte dall'Italia, quella che pare in pole position rimane sempre Imola, grazie alla disponibilità della regione Emilia-Romagna e di un impianto come quello dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari; è di oggi pomeriggio la rinuncia ufficiale da parte di Varese e della Società Ciclistica Binda di patron Renzo Oldani, che ha provato in tutti i modi a riportare i campionati del mondo a casa 12 anni dopo il trionfo di Alessandro Ballan.

L'ostacolo decisivo, dopo un'ottima valutazione sui percorsi di gara e tutti gli aspetti logistici, è stato chiaramente quello economico, visto che l'UCI ha richiesto il pagamento di metà del budget previsto (tra i 5 e i 6 milioni, ma dipende anche dalle strutture già esistenti) immediatamente, e il resto entro la data della gara dei professionisti, in programma domenica 27 settembre. “Una scelta di buon senso”, l'ha definita Oldani.

Se Imola ci proverà sino alla fine, ora l'avversario più importante per l'Italia sembra essere la Francia con la candidatura, appoggiata dalla stessa federazione transalpina (e chiaramente dal presidente dell'UCI, il francese David Lappartient), della località dei Vosgi che ospiterà anche quest'anno il Tour de France con la cronometro decisiva, La Planche des Belles Filles.

Mercoledì la risposta definitiva.