Vegni e il bilancio di un Giro che è piaciuto. "In 7 mesi abbiamo fatto il massimo. Ungheria nel 2022? Possibile..."

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2021

Vegni e il bilancio di un Giro che è piaciuto. "In 7 mesi abbiamo fatto il massimo. Ungheria nel 2022? Possibile..."

Il direttore delle corse di RCS Sport: "Il taglio del tappone di Cortina? E' stata fatta la scelta più razionale".

Si dice da più parti che questo potrebbe essere stato il suo ultimo Giro d'Italia, ma al netto delle polemiche per le tappe di Cattolica e Cortina, Mauro Vegni esce dall'edizione numero 104 della corsa rosa con un bilancio positivo.

A livello spettacolare il Giro è piaciuto, eccome, così come un percorso che ha pagato solo il taglio della tappa regina; a proposito di quanto successo una settimana fa con la cancellazione di Fedaia e Pordoi, nel giorno in cui Egan Bernal ha posto comunque il sigillo sulla sua maglia rosa staccando tutti sul Giau, Vegni ha parlato ieri a Rai Sport di quanto successo. “Il meteo non ci ha aiutato, ma è vero che si sarebbe potuta fare anche la tappa integrale. Visto che c'era ancora tanta battaglia da poter fare sulle salite dei giorni successivi, era inutile creare attriti in gruppo e la mia scelta è stata quella di optare per il raziocinio. Per il Giro e per i corridori”.

Il bilancio complessivo rende felice il direttore del Giro: “E' stata una corsa interessante e, negli ultimi giorni, dal punto di vista tecnico era tutto ancora aperto – ha continuato Vegni – E' stato anche il Giro della ripartenza con tanta gente a bordo strada, che voglio ringraziare perchè ho visto tanto rispetto di ogni norma vista la situazione di una pandemia ancora non risolta. Inoltre, va considerato che era il secondo Giro in sette mesi, se vogliamo era meglio ad ottobre per quanto riguarda le temperature...

Battute a parte, i tempi di esecuzione non erano quelli normali, ci sono una serie di operazioni da fare ed è stato uno degli aspetti più impegnativi. Credo, però, che sia venuta fuori un'edizione molto buona”.

Si parla già di Giro 2022, anche se il dirigente di RCS Sport non si espone troppo: “Avremo qualche mese in più e la nostra ipotesi è di poterlo presentare a metà novembre. Ci sono tante possibilità, in Italia e all'estero, ma dipenderà anche dalla situazione pandemica. Ungheria? Chissà, forse riusciremo a fare la grande partenza (cancellata nel 2020 e mantenuta in... stand-by), me lo auguro per noi e per loro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
39
Consensi sui social