Vendrame, che gioia! Il primo trionfo al Giro vale mille lacrime, segnale lanciato da Nibali

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Vendrame, che gioia! Il primo trionfo al Giro vale mille lacrime, segnale lanciato da Nibali

A Bagno di Romagna, il trevigiano corona la fuga di giornata battendo Hamilton e Brambilla (poi declassato, con Bennett 3°). Il siciliano attacca in discesa e recupera qualche secondo ai big, nella giornata dei ritiri di Masnada, De Marchi, Soler e Maeder.

Una gioia attesa due anni, dall'ultima vittoria ottenuta alla Tro-Bro Léon e soprattutto da quella maledetta tappa di San Martino di Castrozza, quando sembrava il più forte e venne beffato da Esteban Chaves e soprattutto da due salti di catena.

Andrea Vendrame corona un sogno, trionfando per la prima volta al Giro d'Italia: è sua la 12esima tappa, il tappone appenninico con i suoi 212 km da Siena a Bagno di Romagna. Un capolavoro quello del trevigiano in forza all'AG2R Citroen, che regala all'Italbici il secondo successo in questa corsa rosa dopo quello di Filippo Ganna nella crono inaugurale di Torino e ben nove secondi posti, compreso quello di ieri a firma Alessandro Covi.

Vendramix” è stato bravissimo a gestire un finale molto duro, visto che sulle pendenze del Passo del Carnaio c'erano scalatori, reduci della fuga di 16 uomini che ha caratterizzato questa frazione, sulla carta superiori al veneto, George Bennett in primis. Andrea li ha anticipati, è stato raggiunto sul tratto più semplice dell'ultimo GPM e negli ultimi 3 km in pianura ha seguito Chris Hamilton, dominando poi la volata a due contro l'australiano del Team DSM.

Al terzo posto, almeno inizialmente, un Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) con parecchi rimpianti, visto che al momento dell'attacco di Hamilton si è marcato con George Bennett perdendo la grande occasione. E' poi arrivata la notizia del declassamento al quarto posto del lombardo, per aver deviato dalla sua traiettoria (con il neozelandese della Jumbo-Visma che già si era lamentato prima di tagliare il traguardo) nello sprint per il podio. Giovanni Visconti ha portato alla Bardiani un buon 5° posto, con tanta Italia in top ten visto che Petilli e Ravanelli hanno concluso rispettivamente 8° e 10°, alle spalle di Geoffrey Bouchard (sesto), che ha festeggiato come avesse vinto in prima persona il trionfo del compagno di squadra e di... camera, essendo la maglia azzurra (sempre più leader della classifica degli scalatori) legata a Vendrame da un rapporto di grande amicizia. Splendido il loro abbraccio dopo il traguardo.

A dieci minuti dal vincitore, ecco il gruppo maglia rosa anticipato di 7 secondi da Vincenzo Nibali, che prima ha attaccato in salita sul Carnaio assieme a Giulio Ciccone, poi di nuovo in discesa (dove è caduto Gianni Moscon, fortunatamente senza conseguenze) per racimolare qualcosa rispetto ai big, che tutto sommato hanno vissuto una giornata tranquilla, con la top ten della generale rimasta inalterata.

Molto meno serena quella di alcuni attesi protagonisti di questo Giro: è stata la giornata dei tanti ritiri, a partire da quello di Alessandro De Marchi caduto dopo 22 km di corsa assieme a Kobe Goossens, che ha poi mollato dopo metà tappa. Per il friulano, frattura della clavicola e danni a livello intercostale, gli stessi che praticamente hanno costretto Marc Soler, capitano della Movistar, a lasciare il Giro dopo la caduta rimediata in avvio di tappa assieme a Dowsett. Hanno poi lasciato anche Fausto Masnada, che soffriva da giorni di una forma di tendinite, e il vincitore della tappa di San Giacomo, lo svizzero Gino Maeder caduto ieri nella tappa degli sterrati di Montalcino.

Venerdì la 13esima tappa, il piattone da Ravenna a Verona per ricordare Dante Alighieri e regalare agli sprinter l'ultima vera occasione di questo Giro.

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