Veneto nel cuore del Giro d'Italia: presentate le tre tappe in regione, con l'arrivo di Cortina pensando alle Olimpiadi

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Veneto nel cuore del Giro d'Italia: presentate le tre tappe in regione, con l'arrivo di Cortina pensando alle Olimpiadi

L'edizione 2021 della corsa rosa vivrà una fase cruciale, dal 21 al 24 maggio, sulle strade di una regione legatissima al ciclismo. E il tappone con Fedaia, Pordoi e Giau fa paura...

Una regione nel cuore del ciclismo da sempre. Il Veneto è legatissimo al mondo del pedale e ovviamente al Giro d'Italia, che anche nella prossima edizione al via l'8 maggio da Torino, vivrà in quella regione tre tappe. Ieri la presentazione ufficiale in video conferenza, con il presidente Luca Zaia in collegamento con il direttore della corsa rosa, Mauro Vegni, e i sindaci di Verona, Cittadella e Cortina, ovvero Federico Sboarina, Luca Pierobon e Gianpietro Ghedina.

Si comincerà venerdì 21 maggio, con la 13esima frazione della corsa rosa dedicata a Dante Alighieri e ai... velocisti: da Ravenna a Verona, infatti, si celebreranno i 700 anni dall'anniversario della morte del Sommo Poeta con una tappa completamente pianeggiante. Il primo vero tappone del Giro 2021 sarà quello del giorno successivo, da Cittadella e dalla provincia padovana per poi salutare il Veneto in zona Conegliano e vedere i big della classifica giocarsela sulle durissime rampe del Monte Zoncolan (dal versante di Sutrio), nel cuore del Friuli.

E dopo la Grado-Gorizia di domenica 23 maggio, la terza tappa con il Veneto coinvolto sarà quella più attesa: partenza ancora dal Friuli, ovvero da Sacile (provincia di Pordenone) e arrivo a Cortina d'Ampezzo, legandosi alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 e regalando agli appassionati uno spettacolo da urlo, con le scalate del Fedaia, del Pordoi e del Giau prima della picchiata verso il cuore della Regina delle Dolomiti. “Non c'è Veneto senza il Giro e non c'è il Giro senza il Veneto, ma da oggi vien da dire che non c'è il Giro senza Mauro Vegni e non c'è Mauro Vegni senza il Giro, tali e tante sono le capacità organizzative e la sensibilità territoriale del direttore – ha dichiarato Luca Zaia, presidente della regione Veneto - Lavorando con spirito di squadra abbiamo portato in Veneto anche quest'anno momenti di altissimo valore, sportivo sì, ma anche promozionale e d'immagine con mezza Italia attaccata al televisore, tanti appassionati sulle strade, che sapranno rispettare tutte le regole di sicurezza anti Covid.

E i nostri ambienti naturali rappresenteranno uno straordinario anfiteatro di una delle fatiche sportive più massacranti, per uno sport davvero meraviglioso”.

Zaia ha anticipato: “Il Veneto sarà protagonista anche dell'edizione 2022 e mi auguro che l'anno prossimo torni una cronometro importante”, dopo quella di Valdobbiadene del 2020. E chissà che, dopo il 2019 con il trionfo di Richard Carapaz all'Arena di Verona, anche il gran finale della corsa rosa non torni presti nel cuore del simbolo della città scaligera.

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