Wout Van Aert, la nascita di un fuoriclasse anche su strada. E Nibali pensa al Lombardia

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Stradapost sanremo

Wout Van Aert, la nascita di un fuoriclasse anche su strada. E Nibali pensa al Lombardia

Il vincitore della Classicissima guarda al futuro e alla possibilità di giocarsi tutte le monumento, Fiandre e Roubaix in primis. Matthews eroico, Sagan e Van der Poel delusi, quante storie da Sanremo...

La nascita di un fuoriclasse in sette giorni, anche se quanto fatto nel mondo del ciclocross (tre titoli mondiali) significava già molto.

Ora, però, Wout Van Aert entra decisamente in un'altra dimensione con il ciclismo su strada, grazie al doppio trionfo ottenuto tra Strade Bianche e Milano-Sanremo. Esattamente come riuscì a Julian Alaphilippe nel marzo 2019, proprio il francese ieri battuto di mezza ruota nella meravigliosa volata di via Roma, con il belga della Jumbo-Visma quasi incredulo e che nel post gara dichiarerà. “Ora posso anche ritirarmi”.

Una semplice battuta, visto che WVA punta deciso a Fiandre e Roubaix, previste il 18 e 25 ottobre, mentre al prossimo Tour de France sarà una pedina chiave dello squadrone neerlandese che, in particolare con Primoz Roglic, andrà in caccia della maglia gialla finale. “Al Tour proveremo a vincere e io darò tutto per i miei compagni di squadra”, ha aggiunto Van Aert in merito, confidando di sognare tutte le classiche monumento, visto che le sue qualità in salita potranno permettergli di lottare in futuro anche per Liegi e Lombardia. Ora andrà direttamente al Delfinato (al via mercoledì), così come Julian Alaphilippe che era chiaramente deluso dal secondo posto, ma anche “fiducioso della prestazione pensando alle prossime corse”. Tour in primis, ovviamente, per fare sognare nuovamente i francesi.

Quante storie da questa Sanremo 2020 così speciale, da Michael Matthews che sale sul podio nonostante sia praticamente caduto sul Poggio (“un corridore mi ha fatto finire contro un muro in pietraia, ho sbattuto spalla e mano”), facendosi suturare prima di salire sul terzo gradino, alle delusioni di Sagan (4°) e Van der Poel (13°), come quella di Matteo Trentin per altri motivi, ovvero la sfortuna che ha tagliato fuori il vice campione del mondo ancor prima che si accendesse la corsa, per una banale caduta che l'ha costretto al ritiro (escludendo fortunatamente una frattura alla clavicola).

E poi c'è Vincenzo Nibali, che ha ammesso di aver praticamente lanciato Alaphilippe sul Poggio con la sua azione, ma è comunque felice di una condizione buona che fa ben sperare per una corsa molto più adatta alle sue caratteristiche, Il Lombardia (già vinto due volte in carriera) di Ferragosto dove lo Squalo sfiderà Fuglsang, il campione uscente Mollema e soprattutto quel “diavolo” di Remco Evenepoel, in arrivo dall'ennesimo trionfo al Giro di Polonia.

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