Pogacar da leggenda, fa il vuoto anche nella crono finale ed è doppietta Giro-Tour 26 anni dopo Pantani

Pogacar da leggenda, fa il vuoto anche nella crono finale ed è doppietta Giro-Tour 26 anni dopo Pantani
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Le Tour de France

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Pogacar da leggenda, fa il vuoto anche nella crono finale ed è doppietta Giro-Tour 26 anni dopo Pantani

Anche lungo i 33 km contro il tempo da Monaco a Nizza, lo sloveno non fa sconti e rifila oltre un minuto a Vingegaard, gran 2° pure nella generale su Evenepoel, oggi battuto nettamente. Ciccone perde la top ten a favore di Buitrago, Almeida invece è 4° su un ottimo Landa. Storica verde per Girmay.

Di corsa nella leggenda a pedali, a soli 25 anni, con il terzo Tour de France in bacheca dopo quelli del 2020 e 2021, ma anche le batoste (pur concludendo al 2° posto) delle successive due edizioni, che certamente hanno insegnato molto a Tadej Pogacar.

L'asso sloveno ha coronato il sogno della doppietta con il Giro, che non riusciva (e nel frattempo ci hanno provato specialisti delle corse a tappe di altissimo livello come Contador e Froome su tutti) dal 1998, quando Marco Pantani fece impazzire tutta Italia, e l'ha fatto vincendo la sua sesta tappa, proprio come quelle conquistate alla corsa rosa (a 12 timbri nei primi due GT non riuscì ad arrivare neppure Eddy Merckx, fermo a 11 nel 1970), dominando pure la cronometro conclusiva, molto impegnativa con le scalate a La Turbie e al Col d'Eze, di 33,7 km dal Principato di Monaco a Nizza.

L'ottavo uomo a centrare la doppietta dopo Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche, Indurain e appunto Pantani, è stato devastante anche contro il tempo, lui che nella prova in Borgogna di oltre due settimane fa si era dovuto inchinare a Remco Evenepoel.

Questa volta neppure il campione del mondo di specialità ha potuto nulla con un “Pogi” stellare, capace di vincere con oltre un minuto sui due grandi rivali che lo accompagneranno poi sul podio di Nizza (storico, per la prima volta non si è arrivati a Parigi): Jonas Vingegaard, che sembrava in calo ma tra ieri e oggi ha chiuso molto bene, ha retto in salita scollinando il Col d'Eze a 26” dallo sloveno, ma in discesa ha perso molto concludendo a 1'03”, comunque 11” meglio di un Evenepoel che ha pagato, tra l'altro a sei giorni dalla crono olimpica nella quale il campione della Soudal-Quick Step sfiderà Ganna e Tarling su tutti.

Nella classifica finale di questo Tour, il bi campione in carica sarà secondo a 6'17” dal suo acerrimo rivale, il belga (al debutto alla Grande Boucle a 24 anni) 3° a 9'18”, con quasi 10 minuti sul quarto che sarà un solidissimo Joao Almeida, oggi quinto di tappa tra Jorgenson (che è pure caduto in avvio) e Gee.

Il portoghese della UAE Emirates ha aumentato di poco più di una ventina di secondi il vantaggio su Mikel Landa (ancora Soudal, doppia top five), capace comunque di un'ottima cronometro e 5° nella generale a 20 minuti da Pogacar, regolando il terzo UAE in classifica, Adam Yates (6° a 24 minuti, che distacchi!), che ha vinto il duello con Carlos Rodriguez (Ineos), 7° su Jorgenson, Gee e un Santiago Buitrago che ha tolto la top ten all'ultima occasione ad un Ciccone che, come da pronostico, ha sofferto nella sfida col tic tac terminando un Tour comunque più che discreto, viste le enormi problematiche di salute che l'hanno fermato per quasi due mesi ad inizio 2024, per l'abruzzese della Lidl-Trek 11° e unica luce di un'Italbici per il resto praticamente nulla.

Fanno festa anche l'Africa e il Sudamerica, l'Eritrea e l'Ecuador, con la storica maglia verde di Biniam Girmay (3 successi di tappa) e l'altrettanto rilevante maglia a pois di Richard Carapaz (che ha trionfato a Superdévoluy), ma è stato anche il Tour dell'addio con successo, anch'esso da libri da leggenda, di Mark Cavendish arrivato a quota 35 frazioni, una in più di Merckx, e di Romain Bardet che saluta la “sua” corsa nella quale, proprio quest'anno all'ultima occasione, ha vestito la prima maglia gialla sul traguardo di Rimini.

E l'edizione 111, con i primi tre arrivi in Italia, è stata da ricordare anche per la prima assoluta del Grand Depart dal nostro paese.

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