Questo Philipsen è imbattibile! Altra volata devastante a Moulins, vanno ko Groenewegen e Bauhaus

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Questo Philipsen è imbattibile! Altra volata devastante a Moulins, vanno ko Groenewegen e Bauhaus

Anche senza il supporto di Van der Poel, il belga firma il poker personale nell'undicesima tappa del Tour de France. Buon 7° posto per Mozzato, delude ancora Van Aert (e Jakobsen).

Lo chiamavano “Jasper Disaster” anche all'interno del suo team, l'Alpecin-Deceuninck, per la sua distrazione e i suoi pasticci combinati più che altro fuori dalla corsa.

In questo Tour de France, è diventato semplicemente “The Master”: Jasper Philipsen è attualmente il velocista più forte al mondo e una dimostrazione ulteriore è arrivata dal quarto sprint di massa di questa edizione, sul traguardo di Moulins, sede d'arrivo dell'undicesima tappa della Grande Boucle.

Poker consecutivo per il belga in maglia verde, pure secondo sull'arrivo in dolce ascesa di Limoges, che infila così la perla numero 6 in carriera al Tour e lo fa, per la prima volta, pure senza il supporto di Mathieu Van der Poel, perfetto ultimo uomo sinora ma debilitato da raffreddore e tosse dopo il giorno di riposo di lunedì.

Con Dylan Groenewegen lanciato da Luka Mezgec, Philipsen (che avrà altre tre chances probabilmente per provare ad arrivare ad un bottino forse anche superiore al super Kittel della cinquina nel 2017) non ha avuto alcun problema a saltare negli ultimi 100 mt l'olandese del Team Jayco-Alula, secondo davanti ad un solidissimo Phil Bauhaus, con il tedesco della Bahrain-Victorious al terzo podio di tappa.

Poi Coquard, 2° nella graduatoria a punti ma con un distacco siderale da Philipsen, poi Mads Pedersen 5° davanti a Kristoff, pilotato alla grande da Waerenskjold ma ancora appannato, ed ecco in 7^ piazza, regolando gente come Sagan, un Van Aert ancora deludente (9°, per non parlare di Girmay, Ewan e Jakobsen sul confine della top 15) e Welsford, un Luca Mozzato di nuovo da alta top ten dopo il 4° posto di venerdì scorso.

Un altro italiano, Daniel Oss, è stato uno dei protagonisti di giornata avendo prima promosso la fuga a tre, partita quasi subito dopo il via da Clermont-Ferrand, assieme a Louvel e Amador, poi andandosene in solitaria dai -50 sino a 13 km dall'arrivo, conquistando pure il premio di combattivo di questa tappa.

In classifica generale non è cambiato nulla, con Vingegaard e Pogacar attentissimi in un finale nervoso (sono arrivati appena alle spalle dei velocisti in top 20) e ancora divisi da 17 secondi, mentre giovedì andrà in scena una dodicesima frazione, con l'arrivo previsto a Belleville en Beaujolais, perfetta per le fughe come capitato martedì a Issoire nel giorno del trionfo di Pello Bilbao.

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