E' vigilia di Vuelta: Antonio Tiberi è cauto ma fiducioso. "Sarà una corsa durissima, difficile indicare un favorito"

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E' vigilia di Vuelta: Antonio Tiberi è cauto ma fiducioso. "Sarà una corsa durissima, difficile indicare un favorito"

La grande speranza italiana per puntare al podio, dopo la top 5 con maglia bianca al Giro, ha parlato a "tuttobiciweb" poche ore prima della partenza, prevista sabato a Lisbona con una cronometro di 12 km. Sarà la terza volta del giovane laziale sulle strade del GT iberico.

Se Giulio Ciccone, rispetto al Tour de France dove ha curato la classifica sfiorando la top ten, alla Vuelta Espana 2024 punterà principalmente alle tappe, le chances italiane per sognare anche il podio finale di questa edizione, si legano come all'ultima corsa rosa ad Antonio Tiberi.

Il classe 2001 laziale in forza alla Bahrain-Victorious, infatti, abbinerà per la prima volta il Giro, dove ha concluso gran quinto e con la maglia bianca di miglior giovane, ad una seconda corsa a tappe di tre settimane nella stessa stagione: non sarà però una novità la Vuelta per Antonio, alla terza partecipazione dopo aver svolto principalmente un ruolo di gregariato nelle ultime due occasioni.

I tecnici del suo team, invece, sono stati chiarissimi sul fatto che si punterà esclusivamente su di lui per una classifica generale di alto profilo, con Damiano Caruso al suo fianco come al Giro. Sabato lo start con i 12 km della prima delle due cronometro, quella di Lisbona che apre per arrivare sino all'8 settembre, quando a Madrid ci saranno 22 km contro il tempo: nel mezzo, tantissime salite.

E in montagna si deciderà tutto, ne è convinto lo stesso Tiberi che si è raccontato al collega Claudio Ghisalberti, sulle colonne del portale “tuttobiciweb”. “Il primo periodo dopo il Giro è stato duro, anche mentalmente ho fatto fatica a riprendere (ritirandosi presto dal Delfinato, ndr). E' la prima volta che faccio doppietta, quindi per me è tutto nuovo: ho fatto l'altura sul Pordoi e il mio allenatore Michele Bartoli è contento dei valori, con il bilanciamento tra frequenza cardiaca e potenza che risulta buono”.

Il 23enne della Bahrain-Victorious è tornato in gara alla Vuelta a Burgos, staccandosi nella tappa regina di Lagunas de Neila ma facendo bene (terzo) nella cronometro del giorno successivo. “Una corsa che mi è servita per ritrovare quegli sforzi che solo in gara riesci a fare – ha proseguito Tiberi – Questa Vuelta Espana sarà una delle più dure degli ultimi anni, non c'è neanche una tappa con meno di duemila metri di dislivello e vincerà senza dubbio uno scalatore.

Questo per me non è ideale al cento per cento, perché io non sono uno scalatore puro, ma sono sicuro che potrò divertirmi. Le cronometro? Voglio farle bene, ma non credo saranno decisive”.

Primoz Roglic punta al poker in maglia roja, c'è il campione in carica Kuss (che ha vinto Burgos) ma le incognite sono tante e non c'è un netto favorito, con la UAE Emirates di Almeida e Adam Yates, ma pure McNulty e Del Toro, che potrebbe risultare il faro della corsa. “Ho visto Kuss con una gamba ottima, Roglic è un punto di domanda dopo la caduta e il ritiro dal Tour, è da allora che non corre. Di sicuro sarà una Vuelta aperta e interessante”.

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