La prima maglia roja della Vuelta per Brandon McNulty: beffati Vacek e Van Aert, gran 5° Affini

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La prima maglia roja della Vuelta per Brandon McNulty: beffati Vacek e Van Aert, gran 5° Affini

Da Lisbona a Oeiras, una cronometro di 12 km tiratissima e con un finale al cardiopalma. Lo statunitense regala l'ennesima gioia alla UAE Emirates, il mantovano sogna a lungo battendo anche Tarling. Bene Roglic e Almeida in chiave classifica.

Brandon McNulty sta vivendo una gran stagione e, al di là dell'amarezza olimpica per la mancata medaglia a Parigi, la costanza di risultati parla per lo statunitense che ha cominciato il 2024 vincendo la generale della Valenciana e, a livello World Tour, ha proseguito conquistando le cronometro di UAE Tour e Giro di Romandia.

Proprio contro il tempo, al tramonto lusitano oggi è arrivato probabilmente il successo più importante della carriera, assieme alla tappa di Bergamo al Giro d'Italia 2023, con il classe 1998 in forza al Team UAE Emirates che ha aperto la 79esima Vuelta Espana prendendosi tappa e maglia roja.

McNulty ha volato ad oltre 57 km/h di media i 12 km da Lisbona a Oeiras, beffando (era il penultimo atteso al traguardo) per 2 secondi il ceco Mathias Vacek, talento che sta finalmente esplodendo in maglia Lidl-Trek e che ha sfiorato il capolavoro, mettendosi comunque dietro Wout Van Aert, 3° a 3 secondi e che domenica, con la probabile volata nella prima tappa in linea, sempre in terra portoghese, potrà provarci per conquistare la roja.

Stefan Kueng (Groupama-FDJ) deve accontentarsi di un altro 4° posto, a 6” dal vincitore, splendida davvero la prestazione di Edoardo Affini 5°, a 8”: il mantovano della Visma Lease a Bike, che ha sognato a lungo la maglia di leader che fu sua per un giorno anche nell'edizione 2022 (24 ore dopo che assieme alla squadra olandese aveva stravinto la cronometro a squadre inaugurale), ma soprattutto un successo di questo livello in un GT che ancora gli manca dopo averlo accarezzato più volte pure sulle strade del Giro d'Italia, ha pure battuto il grande favorito della vigilia e di conseguenza primo deluso.

Joshua Tarling, infatti, ha terminato a 28 centesimi da Affini in sesta piazza, mentre il primo big in chiave classifica generale si può considerare Primoz Roglic: più che buono il rientro in gara, dopo il ritiro al Tour, per lo sloveno faro della Red Bull-Bora Hansgrohe, ottavo a 17” e tra Schmid e Armirail, con un paio di secondi su Almeida che sarà 10° per aprire la “sua” Vuelta, cominciata sulle strade del Portogallo.

Bene il 4° classificato dell'ultimo Tour, così come il danese Skjelmose capitano della Lidl-Trek, oggi 13° a 22”: dietro ad un poker di italiani in top 20, dal 16° al 19° posto con Baroncini, Cattaneo, Tiberi (positivo il debutto del laziale) e Frigo, ecco altri nomi di peso a partire da un Thymen Arensman parso non al top e costretto a pagare 29”, come Daniel Felipe Martinez a 33”.

Si sono difesi Adam Yates (a 34”), Enric Mas (a 39) e Richard Carapaz, finito a 40” da McNulty, male indubbiamente Ben O'Connor che ha pagato 52” e ha anticipato di un secondo Sepp Kuss, anche se dal campione in carica non ci si aspettava molto di più.

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