Nino dica... 10! Il Mondiale è ancora di Schurter, ma che meraviglia il bronzo di Luca Braidot

Nino dica... 10! Il Mondiale è ancora di Schurter, ma che meraviglia il bronzo di Luca Braidot
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Nino dica... 10! Il Mondiale è ancora di Schurter, ma che meraviglia il bronzo di Luca Braidot

A Les Gets lo svizzero raggiunge una cifra irraggiungibile di titoli iridati, stroncando David Valero e con l'azzurro gran terzo davanti a Pidcock. Tra le donne è dominio totale di Ferrand Prevot, amaro il 15° posto di Martina Berta.

Quattro medaglie azzurre e... dieci titoli mondiali per il mito.

Che giornata a Les Gets, l'ultima dei campionati del mondo di MTB con il Re della disciplina, il più grande di tutti i tempi, che mette un altro sigillo ad una carriera inimitabile, arrivando in doppia cifra di titoli iridati nel cross country.

Nino Schurter firma l'ennesima impresa da sogno, ma è anche la domenica della consacrazione ad altissimi livelli per Luca Braidot, già due volte vincitore in Coppa del Mondo e oggi splendido bronzo sui sentieri di Francia.

Il deluso della gara regina non può che essere Tom Pidcock, ma vanno rivolti solo applausi al fenomeno britannico, che partiva nelle retrovie in griglia e ha pagato la grande rimonta che, già prima di metà gara, l'aveva portato al comando assieme a Schurter (pure finito a terra in un momento molto delicato), Braidot e un ottimo David Valero Serrano.

Proprio lo spagnolo bronzo olimpico a Tokyo, ha fatto la selezione negli ultimi due giri facendo saltare Pidcock, per poi rimanere solo assieme al campionissimo elvetico, che l'ha staccato nell'ultima mezza tornata per alzare le braccia al cielo con 9 secondi nei confronti di Valero.

A 29” da Nino, deve festeggiare eccome questa splendida medaglia mondiale Luca Braidot, che si è messo abbondantemente alle spalle Pidcock, quarto, ma anche l'altro svizzero Marcel Guerrini, gran 5°, il migliore di una squadra francese che non aveva grandissime ambizioni, ovvero Sarrou 6° a precedere Hatherly, Koretzky, Colombo e Cink.

Gli altri azzurri? Che bravo Juri Zanotti, 14° al primo grande esame tra i super big, 19° posto per Daniele Braidot e 29° per Gerry Kerschbaumer.

La gara femminile non ha regalato invece grandi gioie all'Italia, nel giorno del trionfo totale di Pauline Ferrand Prevot, semplicemente straripante sui sentieri di casa e tra la folla oceanica di Les Gets.

La fuoriclasse transalpina, che si è messa al collo il secondo oro in questa rassegna dopo il titolo nello short track di 48 ore fa, se n'è andata da subito, concludendo già il primo giro con 30 secondi di margine sulle prime inseguitrici, con Loana Lecomte che pian piano ha perso terreno, lasciando spazio alla rimonta di Jolanda Neff, alla fine medaglia d'argento (e decisamente felice al traguardo) con un distacco oltre il minuto e mezzo dalla grande rivale.

Il bronzo, un po' a sorpresa, è andato alla statunitense Batten, nettamente davanti alla stessa Lecomte (che aveva vinto l'Europeo davanti a Ferrand Prevot, che l'ha abbracciata dopo il traguardo), 4^ e distante quasi 3 minuti e mezzo dalla connazionale, con Alessandra Keller, che aveva cominciato fortissimo, quinta a precedere Anne Terpstra e Mona Mitterwallner, che avrà tutto il tempo di giocarsi le medaglie anche a livello élite nei prossimi anni.

E' stata davvero sfortunata la prova di Martina Berta, la miglior carta azzurra e in lotta vicina alla zona top five per oltre metà gara, sino a quando un problema meccanico le è costato un paio di minuti. Posizione finale? La quindicesima, con tanti rimpianti dopo quanto di bello fatto vedere in stagione e anche in questa gara iridata, almeno sino ad un certo punto. In top 20 anche Greta Seiwald, alla fine diciottesima.

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