Tappa da fuga verso Camigliatello Silano, mentre Wackermann torna a casa tra le polemiche

La corsa rosa riparte da Mileto direzione Camigliatello Silano, per la seconda tappa più lunga del Giro 2020 con i suoi 225 km senza respiro e un finale che potrebbe portare anche gli uomini di classifica a muoversi, sulla salita verso Valico di Montescuro (quasi 25 km al 5,8%) che terminerà a soli 10 km dalla conclusione.

Frazione ideale per una fuga da lontano, dopo la volatona di ieri a Villafranca Tirrena che ha visto Arnaud Demare esultare e due corridori della Vini Zabù Brado KTM finire in ospedale. Clamoroso l'episodio che ha visto Etienne Van Empel e Luca Wackermann, a meno di 1000 metri dalla conclusione, trovarsi in mezzo alla strada delle transenne volate via per il vento che, a quanto pare, è stato ulteriormente rinforzato dalla vicinanza dell'elicottero di ripresa.

Il direttore del Giro, Mauro Vegni, ha garantito che le transenne erano ben fissate, ma il danno per il team guidato da Angelo Citracca e Luca Scinto è stato enorme; Wackermann, già grande protagonista nella tappa di Agrigento, è stato costretto al ritiro una volta arrivata la diagnosi dal Policlinico Universitario di Messina, dopo che il corridore lombardo aveva perso la memoria, non riconoscendo lo stesso Scinto e neppure di trovarsi al Giro. Sono stati rilevati un trauma cranico commotivo, la frattura delle ossa nasali, contusioni multiple al volto e nella zona lombosacrale, contusioni al labbro superiore e all'arcata dentaria, ferite lacerocontuse al sopracciglio sinistro, alla regione mentoniera e al ginocchio destro, oltre ad escoriazioni multiple agli arti superiori e inferiori e una sospetta infrazione lombosacrale.