Alla Japan Cup la gran chiusura di Rui Costa, tappa e maglia di Vader che rinasce al Guangxi

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Alla Japan Cup la gran chiusura di Rui Costa, tappa e maglia di Vader che rinasce al Guangxi

In Asia il doppio appuntamento domenicale con la classica giapponese (categoria Pro Series) che vede il portoghese bruciare Engelhardt e Martin (8° Rota). Nella frazione più dura della gara WT in Cina, che stoccata dell'olandese di casa Jumbo-Visma.

E' l'ultimo week-end di gare professionistiche di primo livello, con il Giro di Turchia che terminerà in quel di Istanbul e, nel pomeriggio (diretta dalle 15.15 su Eurosport 2 e Raiplay), la Veneto Classic con arrivo a Bassano del Grappa.

Tra Giappone e Cina, però, si è corso all'alba della mattinata italiana e la Japan Cup in quel di Utsonomiya, sul circuito del Mondiale 1990, ha regalato uno spettacolo di alto profilo, seppur su percorso accorciato a 133 km causa la pioggia che ha acceso la battaglia. Se la sono giocata in tre, la corsa di un giorno Pro Series sulle strade nipponiche, e l'ex iridato Rui Costa ha fatto valere tutta la sua esperienza, rimontando nello sprint in lieve ascesa il tedesco Felix Engelhardt (Jayco-Alula), con Guillaume Martin terzo per la sua Cofidis, mentre Van Gils ha chiuso 4° a 27” e Lorenzo Rota è risultato il miglior italiano, ottavo.

Per il veterano portoghese, reduce dal colpaccio di tappa alla Vuelta Espana, gran chiusura di stagione dopo averla aperta con l'uno-due alla Valenciana a febbraio: la Japan Cup è stata anche l'ultima corsa di Rui Costa con l'Intermarché, che lascerà nel 2024.

Al Tour of Guangxi, l'ultima sfida World Tour dell'anno, la quarta frazione proponeva l'unico arrivo in salita, lungo i 4 km verso Nongla che potrebbero aver deciso la lotta per la generale: è arrivato il primo hurrà da professionista, con un bellissimo attacco a 500 mt dalla conclusione levando di ruota gli avversari, per Milan Vader ed è un successo davvero speciale se pensiamo che il 27enne olandese, ex biker, rischiò di morire cadendo lo scorso anno al Giro dei Paesi Baschi. La Jumbo-Visma ha creduto in lui e, dopo un lungo stop, ecco una bellissima vittoria.

Tappa e maglia per lui, resistendo per un paio di secondi al ritorno di Remy Rochas (Cofidis), secondo anche in classifica, con Carthy che ha anticipato Pena, Grossschartner, Moniquet, Wellens (delusa la coppia UAE, 5° e 7°) a 8 secondi. Ha perso la maglia Dries De Bondt, così come il 2° posto Jonathan Milan finito lontano: ora il miglior italiano, a due tappe dalla conclusione entrambe non troppo dure attorno a Guilin, è Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) 14°.

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