Ecco Alberto Dainese! Il padovano brucia Ganna a Iscar, alla Vuelta è doppietta italiana

Ecco Alberto Dainese! Il padovano brucia Ganna a Iscar, alla Vuelta è doppietta italiana
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Ecco Alberto Dainese! Il padovano brucia Ganna a Iscar, alla Vuelta è doppietta italiana

La penultima volata della corrida iberica premia l'alfiere del Team DSM, davanti al verbanese che se la gioca eccome (e Cimolai è 4°) mentre Groves viene tagliato fuori da una caduta. Kuss sempre in rosso, intanto l'Italia festeggia anche al Giro di Slovacchia con Bagioli e al Romandia femminile con Bertizzolo.

Aveva sofferto nelle prime volate, non riuscendo mai a trovare il suo spunto, oltre che un supporto di qualità dal suo treno.

Alberto Dainese si sblocca alla penultima occasione utile, vincendo per la prima volta alla Vuelta Espana, lui che aveva timbrato quest'anno al Giro d'Italia (dove si era già imposto anche nel 2022): il padovano della DSM-Firmenich, che lascerà dal 2024 per la nuova avventura con la Tudor, dimostra sul traguardo di Iscar, sede conclusiva di una diciannovesima tappa decisamente tranquilla sino alla baraonda finale per lo sprint, di poter essere un velocista di riferimento nel gruppo e regala all'Italia il secondo successo in questa edizione del GT spagnolo dopo la cronometro a firma Filippo Ganna.

Proprio il verbanese sigilla la doppietta tutta italiana, collezionando un'altra piazza d'onore in una specialità non sua, dopo quella alle spalle di Kaden Groves (oggi tagliato fuori da una caduta di un compagno poco prima dell'ultimo km, ma la maglia verde è quasi in ghiaccio per l'australiano) alla 5^ tappa a Burriana; “Top Ganna” ha lanciato la volatona per primo, lanciato benissimo dai compagni della sua Ineos, ma 250 metri con il vento contrario sul lungo rettilineo di Iscar sono stati troppi anche per la sua straordinaria potenza, con Dainese a saltarlo negli ultimi 50 mt.

Terzo posto in rimonta per l'olandese Marijn Van den Berg (EF), che ha saltato sulla linea Davide Cimolai (Cofidis), 4° a completare la gran giornata azzurra caratterizzata pure dai -17 ai -10 km dal gong dall'attacco solitario di Samuele Battistella, e Ivan Garcia Cortina (Movistar), 5°.

In classifica generale non cambia nulla, con Sepp Kuss a due giorni dal trionfo finale di Madrid, anche se sabato ci sarà l'ultima insidia per lo statunitense della Jumbo-Visma, con i 208 km verso Guadarrama decisamente complicati, visti i dieci (sì, dieci...) GPM di 3^ categoria lungo il circuitone proposto.

Oggi si è corso anche in Belgio, con una classica dedicata ai velocisti come il Campionato delle Fiandre che, in quel di Koolskamp, ha avuto un podio regale visto che si è imposto Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), al fotofinish nei confronti dei due grandi rivali olandesi, Dylan Groenewegen (Jayco-Alula) e il campione europeo Fabio Jakobsen (Soudal-Quick Step), con Matteo Moschetti buon 5° e Giacomo Nizzolo 10°. Si è gareggiato però anche in Slovacchia, con la terza tappa della corsa 2.1 che parla italiano: sul traguardo di Martin, ha esultato infatti Andrea Bagioli della Soudal-Quick Step, con il valtellinese che ha regolato in uno sprint a quattro Michele Gazzoli (Astana), autore di un gran finale di stagione, Stefan Kung (Groupama-FDJ) e il leader della generale e suo compagno di team, il francese Remi Cavagna, assieme ai quali se n'era andato sullo strappo posto ad una decina di km dal gong.

Apertura tutta azzurra anche a livello femminile in una corsa importante, trattandosi di World Tour, come il Giro di Romandia: a Yverdon les Bains, la prima tappa (sulle tre in programma, domani arrivo in salita a Torgon) è di Sofia Bertizzolo, che regola tutte in uno sprint di gruppo quasi compatto e un po' caotico, con la 26enne veneta della UAE che brucia l'austriaca Carina Schrempf (Fenix-Deceuninck) praticamente sulla linea, quando l'avversaria stava già per esultare.

A completare il podio Mischa Bredewold della SD Worx, che ha in squadra la favorita per il successo finale e dominatrice della stagione, Demi Vollering, con Soraya Paladin ottima quarta davanti a Fem Van Empel.

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