Europei 2023, è dominio orange sul Col du Vam! Bredewold sorprende tutte, anticipate Wiebes e Kopecky

Europei 2023, è dominio orange sul Col du Vam! Bredewold sorprende tutte, anticipate Wiebes e Kopecky
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Europei 2023, è dominio orange sul Col du Vam! Bredewold sorprende tutte, anticipate Wiebes e Kopecky

La corsa continentale delle donne élite premia una delle alternative dello squadrone olandese, che firma la doppietta davanti all'iridata, terza. Persico è quinta, sfortuna per la caduta di Balsamo. Azzurri giù dal podio anche tra i ragazzi jr con dominio sloveno.

Una parziale sorpresa, per la gara regina del settore femminile a questi Europei di Drenthe 2023.

E' Mischa Bredewold la nuova campionessa continentale su strada, trovando l'azione giusta a 10 km dall'arrivo sul Col du Vam e avendo le gambe per resistere su quegli ultimi 1300 mt così impegnativi e particolari. L'olandese (che corre per la SD Worx e ha recentemente esultato a livello World Tour in una corsa come Plouay) ha aperto la trionfale doppietta delle padrone di casa, visto che al secondo posto, ad una manciata di metri dalla compagna di nazionale dopo una volata lunga e una grande rimonta nei 300 mt finali, ha terminato Lorena Wiebes appena davanti alla co-favorita della vigilia, la campionessa del mondo Lotte Kopecky che è “solo” di bronzo.

La superiorità numerica delle orange nel gruppetto di una quindicina rimaste a giocarsela nell'ultima tornata è stata cruciale per lanciare Bredewold, con Demi Vollering (l'autentica dominatrice di stagione assieme a Kopecky) a rintuzzare tutti gli altri attacchi, in primis quelli di Marlen Reusser. Ai piedi del podio, decisamente distanti da Wiebes e Kopecky, hanno terminato la britannica Peiffer Georgi e la migliore delle azzurre, Silvia Persico, 5^ davanti a Chabbey, Lippert, Henderson, Labous e appunto Vollering, alla fine decima.

All'Italia di Sangalli è mancata nel momento decisivo Elisa Balsamo, caduta nella discesa che seguiva l'inizio del giro conclusivo: in quel momento, ai -12 km dall'arrivo e dopo che la cuneese aveva dimostrato di averne seguendo un attacco di Reusser, la corsa delle azzurre si è praticamente “spenta”.

Nella gara mattutina della categoria juniores al maschile, la Slovenia si è regalata il primo e terzo posto, rispettivamente con Anze Ravbar (classe 2005), autore della sparata decisiva sulle rampe più dure nell'ultimo km sul Col du Vam, e il compagno di team Erzen, bronzo alle spalle del francese Grisel, che non è riuscito a rimontare il vincitore. Buona la corsa degli azzurri, ma senza la gioia della medaglia per Juan David Sierra, già vicino al podio ai Mondiali (quarto) e oggi sesto, una posizione davanti ad Andrea Montagner, che aveva pure animato la corsa con un attacco importante assieme ad altri cinque corridori nei 40 km finali.

A livello di corse Pro Series, è scattato oggi il Tour de Langkawi: sulle strade della Malesia, volatona doveva essere a Kuala Terengganu e così è stato, con pronostico rispettato in pieno per il vincitore considerato che si è imposto l'olandese Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling), seppur in rimonta e di misura sul belga Weemaes (Human Powered Health) e sul russo Syritsa dell'Astana, che aveva lanciato lo sprint per primo. Quinta e sesta piazza per i due alfieri della Green Project Bardiani CSF Faizané, Enrico Zanoncello e Lorenzo Conforti.

Cronometro potenzialmente decisiva, ma che in realtà ha solo mischiato le carte alla vigilia dell'ultima tappa in linea, al Giro del Lussemburgo dove la quarta frazione, 24 km contro il tempo a Pétange, è andata a Victor Campenaerts per una questione di decimi su Brandon McNulty e una ventina di secondi rispetto ad un gran Diego Ulissi, terzo, ma il nuovo leader della generale è Marc Hirschi.

Lo svizzero della UAE Emirates ha tolto la maglia gialla a Ben Healy, guadagnando 22” sull'irlandese che aveva trionfato venerdì sull'arrivo in salita di Vianden; il bello è che ora lo stesso McNulty, compagno di Hirschi, si trova a 2” dalla vetta e Healy ne paga appena 3, mentre Ulissi è quarto a 33” alla pari del belga Van Wilder. E domenica a Luxembourg il circuito finale sarà davvero tosto...

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