L'impresa di Magnus Cort alla Veneto Classic chiude la stagione: Zana e Pellizzari sfiorano il podio

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L'impresa di Magnus Cort alla Veneto Classic chiude la stagione: Zana e Pellizzari sfiorano il podio

A Bassano del Grappa l'ultima classica della stagione su strada, con il danese della Uno-X che entra nella fuga del mattino e resiste ai big, con Grégoire amaro secondo e Meurisse a completare il podio davanti ad un Hirschi non ai soliti livelli.

Una vera impresa per salutare il 2024, resistendo al gruppo degli uomini più attesi dopo essere entrato nella fuga di giornata, partita a quasi 170 km dalla conclusione.

Suonava un po' strano Magnus Cort nell'azione del mattino, ma ben presto si era capito che i 6 uomini all'attacco, presto diventati tre nei 60 km conclusivi, con l'altro danese Foldager e l'austriaco Bayer assieme al veterano della Uno-X Mobility, sarebbe stata pericolosa sino alla fine per i favoriti della quarta edizione di una Veneto Classic che ha chiuso la stagione del grande ciclismo su strada.

La seconda corsa di categoria ProSeries organizzata da Filippo Pozzato, quattro giorni dopo il Giro del Veneto, proponeva 191 km da Soave a Bassano del Grappa, con il classico circuito tra la salita della Rosina e il Muro della Tisa, si è decisa come da previsioni sullo strappo durissimo in sterrato di Diesel Farm, a 10 km dall'arrivo, quando Cort ha staccato i due compagni di fuga e hanno tenuto quella ventina di secondi necessaria per respingere l'assalto di Romain Grégoire, che ha lasciato la compagnia sull'ultimo muro a 4 km dal gong ma ha dovuto accontentarsi di un amaro 2° posto, davanti al belga Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) e un Marc Hirschi che oggi ha palesato la stanchezza di una seconda parte di stagione nella quale ha corso (e vinto) moltissimo.

Quarta piazza per l'elvetico faro della UAE Emirates, appena davanti a Filippo Zana (Jayco-Alula) e Giulio Pellizzari (VF Group Bardiani), 5° e 6° con qualche rimpianto visto che in salita il vicentino e il marchigiano sono parsi brillantissimi, ma non sono riusciti a fare quel vuoto necessario per giocarsi non solo il podio, ma forse anche il successo.

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