Matteo Malucelli ce l'ha fatta: eccolo nel World Tour con l'Astana di Ulissi e Bettiol, mentre Pidcock

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Tour de Langkawi

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Matteo Malucelli ce l'ha fatta: eccolo nel World Tour con l'Astana di Ulissi e Bettiol, mentre Pidcock

Ciclomercato tutt'altro che concluso, con il team kazako-cinese scatenato anche perchè bisognoso di punti per salvare la licenza WT verso il triennio 2026-2028. Il britannico potrebbe non liberarsi dalla Ineos, che nel frattempo ha rivoluzionato lo staff tecnico e performance.

Matteo Malucelli ce l'ha fatta. “Cerco una squadra World Tour, o al massimo a livello Professional, altrimenti lascerò il ciclismo perchè non ne vale più la pena”, aveva detto lo sprinter romagnolo dopo le tre vittorie di tappa, battendo nomi importanti nelle volate del Tour de Langkawi (corsa di categoria ProSeries), che l'hanno portato a quota dieci centri nella stagione 2024 vissuta nel Team JCL Ukyo, compagine continental giapponese allestita da Alberto Volpi.

E' arrivata questa mattina l'ufficialità sulla firma di un contratto annuale per Malucelli con la rinnovatissima Astana, che ad agosto aveva già firmato Alberto Bettiol nell'immediato, poi Diego Ulissi per le annate 2025 e 2026 e, notizia di poche ore fa, un biennale anche per lo scalatore transalpino Clément Champoussin, oltre al colombiano Higuita e altri nomi.

La truppa di Alexandre Vinokourov, supportata da un fondo cinese per un deciso rilancio dopo stagioni difficili, è alla disperata ricerca di punti per la salvezza nel ranking UCI, visto che attualmente finirebbe fuori dai 18 team World Tour che avranno la licenza per il triennio 2026-2028.

Si muove parecchio anche la Movistar (che per la formazione femminile ha ingaggiato una fuoriclasse come Marlen Reusser), che ha portato a casa dopo Pablo Castrillo e Natnael Tesfatsion, anche Jefferson Alveiro Cepeda mentre Remi Cavagna ha già preannunciato che rescinderà il contratto, con scadenza a fine 2025, visto che alla corte di Unzue il cronoman francese ha vissuto un ultimo anno a dir poco deludente.

Se Gianni Moscon ha firmato nei giorni scorsi per la Red Bull-Bora Hansgrohe, lasciando dopo un solo anno la Soudal-Quick Step (che ha già chiuso l'organico con l'ingaggio di un altro italiano, Gianmarco Garofoli arrivato proprio dall'Astana, rimane in stand-by la situazione legata a Tom Pidcock. Si era parlato di due Professional come Q36.5 e Tudor (entrambe svizzere) per il bi campione olimpico di MTB, ma pare complicato, stando ai rumors degli ultimi giorni, che il folletto di Leeds possa svincolarsi dalla Ineos Grenadiers (contratto sino al 2027) come invece si palesava dopo la rottura, ormai conclamata, con l'esclusione dal Lombardia.

Nel frattempo, la compagine britannica ha annunciato la rivoluzione, dopo un 2024 disastroso (appena 14 successi e nessuno di altissimo profilo), in termini di quadri tecnici con tanti cambiamenti a livello di staff performance e, nell'ambito dei direttori sportivi, con due ex corridori del team, Leonardo Basso e il norvegese Kurt Asle Arvesen (che ha lanciato il progetto Uno-X negli ultimi anni), che avranno un ruolo di primo piano.

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