Pogacar ci riporta ai tempi di Coppi e Merckx. Evenepoel lo sfida: "Nel 2025 proverò ad avvicinarmi"

Foto di Redazione
Info foto

LaPresse

Stradainterviste

Pogacar ci riporta ai tempi di Coppi e Merckx. Evenepoel lo sfida: "Nel 2025 proverò ad avvicinarmi"

L'ennesima impresa al Lombardia chiude un 2024 mai visto, con il campione del mondo che sale a quota 7 Monumento e ora punta alla Sanremo e al quarto Tour ("ma prima ci sono solo vacanze..."). Il bi olimpionico si considera "l'unico che forse può batterlo", mentre Ciccone brinda al suo primo podio a questi livelli dopo una stagione rovinata dall'operazione subita a febbraio.

E' stato il suo anno, o più semplicemente è la sua era.

L'era Pogacar, il padrone assoluto del ciclismo mondiale che, in questo 2024, ha letteralmente umiliato la concorrenza vincendo il Giro d'Italia con quasi 10 minuti di vantaggio, il Tour con oltre 6' su un certo Jonas Vingegaard, il Mondiale con 100 km di fuga, la Strade Bianche con 80, la Liegi facendo il vuoto ai -35 km sulla Redoute e, nel sabato pomeriggio di Como, il suo quarto Lombardia consecutivo con 48 km di azione solitaria.

Una stagione da Merckx o da Coppi, perchè stiamo parlando di un dominio a quei livelli, raggiungendo il “Campionissimo” in termini di successi consecutivi nella classica delle foglie morte che ieri ha sostanzialmente chiuso un'annata da 25 timbri per lo sloveno di una UAE Emirates da record.

A 26 anni, certo ora si può pensare a superare i 5 Tour di Merckx, Anquetil, Hinault e Indurain, vincere la prima Vuelta (che ha disputato solo nel 2019, terzo e con 3 tappe vinte da neo pro) e completare la collana delle classiche monumento, portando a casa la Sanremo e la Roubaix.

La Classicissima di Primavera sarà il suo primo vero obiettivo del 2025, anche se nel post gara del Lombardia, “Pogi” ha ammesso che “ora mi godrò le vacanze, pensando al futuro solo tra qualche settimana” (oggi intanto sarà ospite, dalle ore 15.30, al Festival dello Sport di Trento), applaudendo una squadra che sabato è stata formidabile per contenere la pericolosissima fuga di giornata e andare a firmare il poker nella sua classica ormai preferita. “I ragazzi hanno fatto un lavoro a dir poco perfetto, sono anche contento che Sivakov abbia poi avuto la possibilità di giocarsi un bel risultato, chiudendo sesta – ha detto in conferenza stampa Pogacar – Mi sono goduto il pubblico sull'ultima salita, è stato davvero bellissimo sentire così tanta gente gridare.

E' finita una stagione bellissima, il Mondiale certamente l'emozione più grande perchè volevo davvero la maglia iridata e, più in generale, credo che siamo stati bravi a gestire i periodi di stacco, perchè per competere in tanti appuntamenti erano fondamentali i momenti di riposo. In particolare dopo il Giro e il Tour”.

Remco Evenepoel è salito sul podio del Lombardia per la prima volta, lui che aveva patito una delusione lo scorso anno nell'edizione con arrivo a Bergamo, dovendosi accontentare della top ten, e che nella sfida direzione Como aveva solo brutti ricordi, pensando alla drammatica caduta in discesa dalla Colma di Sormano nel 2020. “Sono orgoglioso anche per questo, oltre al fatto di aver mostrato una prestazione importante al termine di una stagione che mi ha portato al limite in questo finale – le parole del bi campione olimpico – Credo di essermi gestito bene non avendo seguito l'attacco di Pogacar, ma se parliamo di Tadej ho tutta l'intenzione di avvicinarmi a lui nel 2025. Credo, in certi contesti, di essere l'unico che può provare a batterlo”.

Un podio da sogno per la classica di chiusura, completato da un italiano come nel 2021 e nel 2023 quando, sul secondo gradino in quel caso, furono Fausto Masnada e Andrea Bagioli a sorprendere. Stavolta è toccato a Giulio Ciccone, alla sua prima top-3 in una Monumento proprio nella stagione più difficile dopo un gran 2023, visto che l'operazione per una cisti, subita nel pieno della preparazione e che l'ha costretto a quasi due mesi di stop tra gennaio e marzo, ne ha pregiudicato ogni obiettivo o quasi, debuttando a fine aprile e saltando il Giro d'Italia, pur arrivando a ridosso della top ten nella generale di un Tour corso a livelli più che buoni (dopo un ottimo Delfinato).

L'alfiere della Lidl-Trek torna così a sorridere, dopo quella gran rimonta sul San Fermo e l'attacco decisivo per la terza piazza, a 5 km dall'arrivo staccando Sivakov, Mas, Ion Izagirre e Van Eetvelt. “E' un podio che ci voleva per chiudere una stagione che è stata difficile e soprattutto tribolata – ha detto il 29enne scalatore abruzzese. Sì, dopo la partenza ho capito che forse questo risultato sarebbe stato possibile visto che le sensazioni erano ottime – ha aggiunto “Cicco” a Bicisport nel post gara – Ci ho creduto ed è andata bene nel finale, ora riposeremo e poi programmeremo un 2025 che spero possa portarmi belle soddisfazioni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
13
Consensi sui social

Ultimi in Road bike