Pogacar come Coppi e Girardengo nelle monumento, ora Tour, Vuelta e Mondiale per un'altra stagione "monstre"

Foto di Redazione
Info foto

LaPresse

Stradafocus

Pogacar come Coppi e Girardengo nelle monumento, ora Tour, Vuelta e Mondiale per un'altra stagione "monstre"

Con il tris alla Liegi, l'asso sloveno ha raggiunto a quota 9 classiche i due campionissimi di un'altra era, oltre a Sean Kelly: davanti restano solo De Vlaeminck e Merckx. "Fantastico chiudere così la prima parte di stagione, quando ho visto che Evenepoel non c'era...". Ciccone, gran secondo: "Non come una vittoria dietro a Tadej, ma quasi".

Un dominio totale, molto più netto di quanto visto a Fiandre e Freccia Vallone, ma forse anche alla Strade Bianche, per la quarta grande vittoria di questo 2025 (ci sarebbe anche una corsa a tappe WT come l’UAE Tour).

La Liegi-Bastogne-Liegi firmata ieri da Tadej Pogacar è stata molto simile a quella del 2024, quando lo sloveno staccò tutti allo stesso modo sulla Redoute, arrivando presto a guadagnare un minuto e mezzo di margine sui primi inseguitori, in quel caso con Romain Bardet secondo davanti al corposo gruppo che si giocò il 3° posto, andato a Van der Poel; scenario quasi identico per Ciccone e Healy, che si sono divisi i piazzamenti sul podio anticipando lo sprint di Simone Velasco, al termine della terza “Doyenne” nella bacheca del fuoriclasse della UAE Emirates.

Tanti i record infranti domenica in Vallonia dal fenomeno sloveno, al sesto podio consecutivo nelle classiche monumento come nessuno prima e al nono centro nelle grandi classiche, raggiungendo a questa quota Coppi, Girardengo: davanti restano solo Roger De Vlaeminck, con 11 trionfi, e il Cannibale, Eddy Merckx, forse inarrivabile a 19. Forse, appunto…

Il più grande di sempre ha vinto più Liegi di tutti, ben 5, a 4 abbiamo Valverde e Argentin poi, appunto, “Pogi” con 3. Ciò che fa più paura del campione del mondo, però, è il gap sui rivali pensando a quanto sia variegato il panorama delle classiche “attaccate”, sfiorando di nuovo la Sanremo e pure la Roubaix al primo tentativo, ma anche al fatto di aver dominato nelle Ardenne, perdendo l’Amstel per una questione di centimetri, dopo essersi impegnato sul pavé contro uno specialista come Van der Poel (oltre a Pedersen, Van Aert…).

E ora? Tour e Vuelta (per il poker in giallo e per la prima volta in maglia rossa), poi all’assalto del bis mondiale in Rwanda, forse disputando pure la cronometro come si vocifera. “È fantastico finire così la prima parte di stagione, sono molto felice che finora è stato tutto perfetto – le prime parole di Pogacar nel post gara, riportate da “Spazio Ciclismo” – Non avevamo pianificato di attaccare sulla Redoute, ma il ritmo era stato molto alto sino a quel momento e ho visto che molte squadre non avevano più gregari, quindi ho voluto testarmi e restando sempre nelle prime posizioni, ad un certo punto gli uomini della Soudal Quick-Step sono scomparsi.

Ho visto che Remco non era a ruota e anche quella è stata una buona motivazione per partire. Sapevo che Pavel e Brandon (Sivakov e McNulty, ndr) stavano bene, ma ho avuto la sensazione che potevo provarci subito. Nel peggiore dei casi sapevo che potevo contare su di loro per riprendere il nostro piano, ma alla fine è andata bene così”.

Ha attaccato sulla Redoute, poco dopo l’azione dell’iridato, un Giulio Ciccone che poi è andato via con Ben Healy sulla Roche aux Faucons per blindare un podio bellissimo: 3° al Lombardia (ovviamente vinto da Pogacar, davanti a Evenepoel) di fine 2024, secondo alla Liegi per il bis a questi livelli nella monumento che precede il grande obiettivo del Giro d’Italia. L’abruzzese della Lidl-Trek, a 30 anni, si sente maturo per provare a fare classifica in una corsa a tappe di tre settimane, come in parte fatto anche al Tour 2024 (chiuso all’11° posto): “Non è come una vittoria, è una cosa diversa, ma certo piazzarsi 2° alle spalle di un fenomeno come Tadej va vicino a definirla così – le parole di “Cicco” – Non stavo benissimo nelle prime tre ore di corsa (reduce dal Tour of the Alps, ndr), poi mi sono sbloccato e con la squadra abbiamo deciso di provarci. E’ andata benissimo così”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
25
Consensi sui social