Pogacar è semplicemente di un altro pianeta: terza Liegi, grande Italia con Ciccone 2° e poi Velasco e Bagioli

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Pogacar è semplicemente di un altro pianeta: terza Liegi, grande Italia con Ciccone 2° e poi Velasco e Bagioli

Il campione del mondo fa il vuoto sulla Redoute, mentre Evenepoel crolla, a poco più di un minuto ecco il secondo podio dell'abruzzese in una monumento, davanti a Ben Healy e con Velasco che anticipa Nys e Bagioli nello sprint per la quarta moneta.

Un alieno, inarrivabile per chiunque, e finalmente tanto tricolore sulle strade della centoundicesima Liegi-Bastogne-Liegi, che ha chiuso come da tradizione la campagna del nord con un altro assolo di Tadej Pogacar.

L’asso sloveno regala alla UAE Emirates la seconda monumento stagionale, la nona in totale per il campione del mondo, alla terza “Doyenne” in bacheca dopo quelle del 2021 e di un anno fa, quando staccò tutti impietosamente sulla Redoute proprio come quest’oggi; a poco più di un minuto da “Pogi”, che chiaramente ha rallentato negli ultimi 2 km dopo aver avuto quasi 1’30” di margine, ecco uno splendido Giulio Ciccone che si prende il secondo podio in una grande classica dopo il 3° all’ultimo Lombardia, bruciando Ben Healy nello sprint a due per la piazza d’onore.

Un italiano non saliva sul podio di Liegi da sei anni, quando fu 2° pure Davide Formolo, e per l’abruzzese della Lidl-Trek arriva un tonico formidabile di fiducia verso il prossimo Giro d’Italia, dopo aver fatto la selezione alle spalle di Pogacar e aver dimostrato di meritare alla grande questo risultato.

Una Liegi bloccata, come da previsioni, fino alla Redoute visto che la fuga originariamente di 12 uomini è stata annullata ai -60 km sulla Rosier: sulle prime rampe della salita totem, a 35 km dalla conclusione, ecco l’attacco implacabile dell’iridato che, seduto come nell’accelerazione decisiva alla Freccia Vallone, guadagna fino alla cima quella dozzina di secondi che presto diventeranno 30-40-50 nel successivo falsopiano e dopo lo Sprimont.

Ai -25 è già tutto deciso per la vittoria, mentre Evenepoel finisce alla deriva sulla Roche aux Faucons, mollando completamente dopo che ha capito sulla Redoute di aver perso ogni chances nel potenziale duello con Pogacar, visto che l’olimpionico della Soudal-Quick Step ha approcciato lo strappo più importante davvero troppo indietro (almeno in 50esima posizione), ma non è mai parso brillante quest’oggi.

Sull’ultima cote, ai -14 km, ecco quindi l’azione di Ciccone e Healy che staccano Pidcock e Alaphilippe, assieme ai quali erano andati via dopo la Redoute, e mantengono quella ventina di secondi decisiva per giocarsi il podio che sfiora l’ex campione d’Italia Simone Velasco, favoloso 4° battendo nel corposo sprint di gruppo Thibau Nys e Andrea Bagioli (tre Lidl-Trek in top 6), redivivo e capace di anticipare Martinez, Laurance, Pidcock, Powless e Matthews, solo 11°.

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