Titoli a Pluimers e Pedersen, nelle gare U23 degli Europei rimane a secco l'Italia. Al Lussemburgo squillo di Ben Healy

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Stradacampionati europei 2023

Titoli a Pluimers e Pedersen, nelle gare U23 degli Europei rimane a secco l'Italia. Al Lussemburgo squillo di Ben Healy

Drenthe 2023: giornata amara per gli azzurri, capolavoro del 18enne danese sul Col du Vam mentre nella prova femminile è 4^ un'ottima Gaia Masetti. La tappa regina del Giro del Lussemburgo vede l'irlandese tornare al successo e conquistare la maglia di leader anticipando Hirschi.

Una terza giornata di gare, ai campionati europei in corso di svolgimento nella regione di Drenthe, che lascia un po' di amaro in bocca agli azzurrini, ovvero i protagonisti della categoria Under 23 che non sono riusciti a salire sul podio continentale delle prove su strada.

Hanno aperto i maschietti, con il suggestivo arrivo sulla rampa del Col du Vam che ha visto un finale a sorpresa, visto che se la sono giocata solo due corridori, partiti ad oltre 50 km dalla conclusione: lo spagnolo Ivan Romeo, già pro con la Movistar, e il 18enne Henrik Pedersen, cresciuto con il Team Coloquick (dal quale proviene Jonas Vingegaard) e capace di sorprendere tutti, dominando letteralmente lo sprint a due stroncando di forza il rivale.

Oro quindi alla Danimarca, con la Francia di bronzo grazie a Paul Magnier, che a 37” dal vincitore ha regolato l'estone Mihkels e tutti gli altri, compresi i due italiani di punta, Francesco Busatto che ha chiuso 7° e Davide De Pretto, 9°.

Nella gara femminile delle U23, hanno esultato le padrone di casa con l'olandese Ilse Pluimers che ha avuto la meglio di forza su un altro gran talento come la britannica Anna Shackley (già gran protagonista nel 2023 con lo squadrone SD Worx) e sulla svizzera Linda Zanetti, ma è stata una gran prova quella di Gaia Masetti, quarta a 5” e miglior azzurra, con l'atleta forse più attesa di casa Italia, Eleonora Camilla Gasparrini, si è dovuta accontentare della nona piazza.

A livello pro, oggi si correva la terza tappa del Giro del Lussemburgo, di fatto la frazione più dura delle cinque in programma: sul muro finale di Vianden, con quasi 500 mt in pavé oltre il 10%, ha esultato Ben Healy (EF-Easy Post), tornato al successo a quasi 3 mesi dal campionato irlandese, con la sua classica azione in solitaria durata quasi 35 km.

Il classe 2000 ha ripreso e staccato il francese Tronchon, tra i 5 fuggitivi di giornata, poi è stato in grado di resistere, pur avendo accumulato al massimo 45” di margine sul gruppo degli altri big, nei confronti in primis di Marc Hirschi (UAE Emirates) e Dylan Teuns (Israel-PremierTech), partiti ai -13 km e arrivati ad una quindicina di secondi dall'irlandese, mentre Van Gils, McNulty, il giovanissimo Ryan e Jorgenson ne hanno pagati 37, precedendo l'ex leader Kragh Andersen arrivato a 45, appena davanti ad Ulissi e Ciccone, migliori azzurri a 49 e 51 secondi da Healy, che ora guida la classifica generale con 19” nei confronti di Hirschi, 24 su Teuns e 43 su “SKA”, forse il migliore della top five a cronometro, ovvero la prova che attende domani i corridori lungo i 23,9 km sulle strade di Pétange.

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