Van der Poel e gli obiettivi per il 2025... in MTB? "Vorrei quel Mondiale, per il ciclocross vedremo"

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Van der Poel e gli obiettivi per il 2025... in MTB? "Vorrei quel Mondiale, per il ciclocross vedremo"

Dopo aver chiuso la stagione con l'ottavo titolo iridato, il primo nel Gravel, il fuoriclasse olandese fa capire che l'idea è quella di dare priorità alla strada per la prima metà del nuovo anno, puntando poi al campionato del mondo di Crans-Montana per vincere in una quarta specialità differente. "La sfida su strada in Rwanda potrebbe essere troppo dura per me".

Se Tadej Pogacar è stato il protagonista assoluto del 2024, indipendentemente da come andrà Il Lombardia di sabato prossimo, e Remco Evenepoel alle sue spalle con il doppio titolo olimpico e quello mondiale a cronometro, Mathieu Van der Poel è certamente il terzo faro della stagione su strada che sta terminando.

L'asso olandese dell'Alpecin-Deceuninck ha appena vinto, domenica scorsa a Leuven, il suo ottavo titolo iridato, il primo nel Gravel dopo i sei nel ciclocross e quello su strada del 2023, ma c'è già in cantiere l'idea di cercare, come la sola Pauline Ferrand-Prevot è stata in grado di fare nella storia, un Mondiale nella quarta disciplina differente, quello in mountain bike.

MVDP, che quest'anno su strada ha firmato la storica accoppiata Fiandre-Roubaix (dopo aver trascinato Philipsen alla conquista della Sanremo, che Mathieu aveva firmato 12 mesi prima), prima di vivere una seconda parte con qualche delusione fra Tour e Olimpiadi di Parigi, chiudendo però bene anche con il bronzo in un Mondiale durissimo come Zurigo, ha già fatto intendere che la MTB potrebbe essere un obiettivo in chiave Los Angeles ai Giochi 2028, ma già nel 2025 quasi sicuramente ci proverà per l'iride sulle ruote grasse.

“Considerando che i campionati del mondo in Rwanda potrebbero essere troppo duri per me, sicuramente la rassegna iridata di mountain bike mi stuzzica. Anche perchè quella maglia, prima o poi, vorrei vincerla”.

Crans-Montana 2025, nel mese di settembre e poco prima dello storico Mondiale su strada in Africa, che proporrà quasi 5500 metri di dislivello, è già quindi nei pensieri di Van der Poel, a differenza della stagione nel fango del ciclocross, come ha spiegato ai media nelle scorse ore il diretto interessato. “Non so cosa farò quest'inverno, ci penserò realmente dopo le vacanze”.

Uno dei suoi manager, Philip Roodhooft che assieme al fratello guida l'Alpecin-Deceuninck, ieri in conferenza ha raccontato alla stampa che “la domanda principale che dobbiamo porci per Mathieu è se il Mondiale di ciclocross (a febbraio, ndr) può essere inserito nel suo calendario, e io penso che comunque per lui rimanga un obiettivo importante, oppure no visto che in primavera arrivano gli obiettivi principali, anche per noi come squadra.

I nostri sponsor vogliono innanzitutto che vinciamo le classiche e risultiamo protagonisti nei grandi giri, considerando poi che ad un Giro delle Fiandre non possiamo escludere che possano arrivare nuovi corridori capaci di vincere, quindi bisogna essere sempre al massimo. Il ciclocross non dovrebbe incidere in alcun modo sulla sua preparazione per la primavera, ma sarà una decisione difficile da prendere”.

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