Pogacar, una risposta da fenomeno! Volo in giallo a Pla d'Adet, anche Vingegaard deve inchinarsi

Pogacar, una risposta da fenomeno! Volo in giallo a Pla d'Adet, anche Vingegaard deve inchinarsi
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Pogacar, una risposta da fenomeno! Volo in giallo a Pla d'Adet, anche Vingegaard deve inchinarsi

Tour de France, 14^ tappa: che show dello sloveno e della UAE Emirates sul primo arrivo in salita, il danese perde oltre 40 secondi e si trova a quasi 2 minuti nella generale, pur scavalcando Evenepoel solidissimo terzo. Ciccone ottimo, di nuovo 5° e pronto per una grande classifica. E domenica...

Quello di Le Lioran era stato definito da molti come un autentico ko, pur avendo perso solo allo sprint per mezza ruota dopo aver attaccato a 30 km dall'arrivo.

Tadej Pogacar ha risposto da “Hulk”, esultando come fece Peter Sagan 12 anni fa ai suoi primi trionfi sulle strade della Grande Boucle, e il Tour n° 111 sembra ora saldamente nelle mani del fenomeno sloveno, a braccia alzate in perfetta solitudine sul primo arrivo in salita di questa edizione, a Pla d'Adet per il bis dopo Valloire e il 13° centro in assoluto come numero di tappe al Tour de France.

La UAE Emirates ha controllato la corsa ed è stata chirurgica nel finale, ma la vera differenza l'ha fatta questa leggenda che, tra otto giorni a Nizza, punta a festeggiare la doppietta col Giro che manca nella storia da Marco Pantani nel 1998; il team della maglia gialla ha lanciato a 6,5 km dall'arrivo Adam Yates, dopo il lavorone di Politt, Soler, Sivakov e in parte Almeida, e a poco meno di 5 km, ecco l'attacco frontale del capitano, che ha subito guadagnato 7-8 secondi su Vingegaard ed Evenepoel (che poi dopo 7-800 metri a ruota del danese ha ceduto), ha sfruttato per qualche centinaio di metri il lavoro di Yates e ai -4 se n'è andato da solo.

In quel momento, Tadej aveva appena 8” su Jonas, ma con la strada che spianava in vari tratti negli ultimi 3 km e mezzo, ha fatto valere la sua maggior potenza rispetto allo scalatore della Visma Lease a Bike, che ha finito per perdere molto nella fase conclusiva dell'ascesa sopra Saint Lary Soudal, pagando così 39” tagliando il traguardo, mentre Evenepoel ha chiuso solidissimo in terza piazza a 1'10”, davanti a Carlos Rodriguez (che ha fatto metà salita da solo e ha retto bene in ottica top five) a 1'19”, ad un'altra conferma per Giulio Ciccone ottimo 5° a 1'23” su Buitrago, Adam Yates, Gall, Jorgenson, Gee, Landa e Almeida, al termine di una giornata accesa dalla fuga di una ventina di uomini, scaturita solo dopo oltre 50 km di battaglia in pianura, poi ridotta a dieci sulle rampe del Tourmalet.

In cima ad uno dei giganti della Grande Boucle, domato da Oier Lazkano per il Souvenir Jacques Goddet, la UAE Emirates ha continuato a guadagnare, dai 4 minuti iniziali concessi agli attaccanti, sino ad attaccare Pla d'Adet a 1'20” da Ben Healy e soci; l'irlandese ha staccato tutti gli altri, ma il suo sogno si è spento a 4 km dall'arrivo proprio quando Pogacar ha raggiunto lui e Yates inscenando il suo show che ora gli vale 1'57” di vantaggio sull'eterno rivale, balzato al secondo posto davanti a Remco Evenepoel, 3° a 2'22” e con ampio margine per l'obiettivo podio del belga di casa Soudal, visto che Almeida e Rodriguez si trovano rispettivamente a 6'01” e 6'09” dalla maglia gialla.

Oltre i 7 minuti Landa (due uomini Soudal in top 6, davvero niente male...), poi Adam Yates a 8'32” per il terzo UAE nei sette, ed ecco Ciccone gran 8° a 9'09”, con un tesoretto su Derek Gee, che si conferma granitico e può puntare alla top ten attualmente completata da Jorgenson, l'unico uomo Visma in grado di supportare con discreta efficacia Vingegaard.

Chissà se i “calabroni” domenica, nel secondo tappone pirenaico di quasi 200 km e con l'arrivo in vetta a Plateau de Beille, si inventeranno qualcosa per provare a girare l'inerzia di un Tour che Tadej Pogacar ora comanda di nuovo da padrone assoluto.

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