Clamoroso e storico titolo olimpico per Guazzini e Consonni: la Madison femminile è italiana!

Clamoroso e storico titolo olimpico per Guazzini e Consonni: la Madison femminile è italiana!
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Clamoroso e storico titolo olimpico per Guazzini e Consonni: la Madison femminile è italiana!

Il ciclismo su pista azzurro festeggia un oro indimenticabile: Vittoria e Chiara riescono nell'impresa di battere le favorite britanniche, con le olandesi medaglia di bronzo. Lavreysen ancora campione nello Sprint battendo in finale Richardson.

Un trionfo storico, una medaglia d'oro per certi versi clamorosa e la sorpresa, sul meraviglioso viso di Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, diceva tutto di cosa hanno “combinato” la pratese e la bergamasca, capaci di riportare un titolo olimpico, facendo impazzire gli italiani al velodromo di Saint Quentin en Yvelines, in casa azzurra a livello femminile 24 anni dopo Antonella Bellutti, ma per la prima volta in assoluto nella specialità storica del ciclismo su pista, la Madison.

Tre anni dopo l'ultimo titolo, quello del quartetto maschile di Tokyo, ecco un altro capolavoro con il cognome Consonni di mezzo, visto che Chiara ha eguagliato il fratello Simone, dopo aver vissuto la delusione per il 4° posto nell'Inseguimento a squadre proprio assieme a Vittoria (oltre a Fidanza, Balsamo e Paternoster).

Una gemma che porta anche la firma del ct Marco Villa, l'uomo in più della nazionale dei velodromi visto che, nonostante i mezzi limitati (abbiamo un solo impianto al coperto in Italia e tra l'altro utilizzabile part time a Montichiari, mai dimenticarlo), da oltre 10 anni è stato capace di fare rinascere un movimento e anche per questa Madison femminile (nel sabato di Parigi toccherà a quella maschile con Elia Viviani e Simone Consonni a provarci) ci ha messo il suo zampino.

Coraggiosa la scelta di affiancare, alla “locomotiva” Guazzini, proprio Chiara Consonni al posto della “titolare” Elisa Balsamo, che purtroppo ha avuto un avvicinamento difficilissimo alla sua seconda Olimpiade.

Punti importanti nei primi sprint dei 120 giri di gara, poi le azzurre hanno raccolto tutte le energie, “nascondendosi” nel cuore della sfida olimpica, prima di sferrare l'attacco decisivo a poco meno di 40 tornate dal termine: in una dozzina di giri, infatti, Guazzini e Consonni sono state capaci di guadagnare i 20 punti che le hanno portate in testa davanti a olandesi e britanniche (le favorite della vigilia, queste ultime), prima di conquistare la penultima volata con i relativi 5 punti e resistere all'assalto finale di Evans e Barker.

La Gran Bretagna dovrà accontentarsi dell'argento, con i suoi 31 punti contro i 37 delle azzurre, con i Paesi Bassi di bronzo con Maike van der Duin e Lisa van Belle.

Nell'indimenticabile venerdì di Saint Quentin en Yvelines, c'è stato anche lo spettacolo delle finali per lo Sprint maschile a livello individuale e il principe dei velodromi, Harrie Lavreysen, non ha tradito le aspettative: quarto titolo olimpico in due edizioni dei Giochi (e tenterà il tris qui nel Keirin) battendo nettamente, con un secco 2-0, l'eterno rivale Matthew Richardson. L'asso orange l'ha fatto in due modi diversi, con la prima volata resistendo dalla testa e la seconda in rimonta sull'australiano.

La medaglia di bronzo è andata a Jack Carlin, non senza polemiche per un durissimo contatto tra il britannico e l'altro olandese di punta, Jeffrey Hoogland.

Ci sono state anche le qualificazioni e la prima fase ad eliminazione diretta per lo Sprint femminile, con Sara Fiorin che non ha superato il taglio delle top 24, mentre Miriam Vece si è fermata ai sedicesimi di finale, pur firmando in precedenza il nuovo record italiano in 10”560.

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