Ganna e l'Italia del ciclismo sulle spalle: tra poche ore la crono olimpica, Pippo partirà per ultimo

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Ganna e l'Italia del ciclismo sulle spalle: tra poche ore la crono olimpica, Pippo partirà per ultimo

A Tokyo è tutto pronto per una gara che vede il piemontese tra i favoriti, anche se il percorso è davvero tosto per le sue caratteristiche. Van Aert e Dennis i principali rivali, ma occhio a Evenepoel e Dumoulin. Si comincerà alle 4.30 della mattinata italiana con la prova femminile: Elisa Longo Borghini ci riprova.

Il giorno di Pippo Ganna e dei grandi sogni azzurri a cronometro, in una prova olimpica nella quale, almeno sulla carta, la nazionale di Davide Cassani ha maggiori possibilità di medaglia rispetto alla corsa in linea che, sabato scorso, ha regalato ben poche soddisfazioni all'Italbici.

Mercoledì ecco quindi la seconda gara maschile del ciclismo su strada ai Giochi di Tokyo, prova che si presenta come una delle sfide più incerte tra 4-5 campionissimi (ma attenzione a sorprese che tali poi non sarebbero, considerati i nomi in ballo) che partono, se non alla pari, davvero molto vicini nei pronostici. Si correrà su un percorso duro, molto duro, con 44,2 km complessivi e oltre 800 metri di dislivello, visto che lungo i 22,1 km del circuito attorno al Fuji Speedway, da ripetere appunto due volte, ci sono due salite sì con pendenze morbide (sempre al 4-5%), ma per oltre 7 km di salita a giro che strizzano l'occhio a corridori di qualità anche sul passo.

Il meteo sarà una bella incognita, visto che nel pomeriggio giapponese è previsto qualche scroscio di pioggia; non tutti i big partiranno vicini tra di loro, considerato che ci sono tre griglie con 13 atleti per ciascuna. Start ogni 90 secondi, con l'atleta rappresentante della nazionale dei rifugiati, Wais, primo in pedana alle 7.00 ora italiana. Si comincerà a fare sul serio con Richie Porte e soprattutto Remco Evenepoel, al via alle 7.59 appena prima di Alberto Bettiol, il migliore degli azzurri nella corsa su strada conclusa in 14^ posizione (ma con tanti rimpianti per i crampi arrivati quando si stava giocando una medaglia).

Non sono molte le chances del fiorentino, comunque ottimo specialista in particolare su prove brevi (qui, invece, si arriverà forse anche a superare l'ora di sforzo), mentre tutte le speranze della nazionale sono chiaramente riposte sul campione del mondo. Ganna sarà l'ultimo corridore in partenza, alle ore 9.10, ma non ci si può nascondere che un tracciato così duro non risulti certo l'ideale per un colosso come il piemontese, che ha vinto le ultime cinque crono disputate al Giro d'Italia, ma quest'anno è stato sconfitto tra Tirreno-Adriatico, due volte al Giro di Romandia e nell'ultima uscita, al campionato italiano concluso in quarta piazza.

La preparazione è stata buona, pur senza Tour de France e con l'occhio buttato anche alla pista in ottica inseguimento a squadre, ma i rivali sono di caratura elevatissima e anche “solo” la medaglia andrebbe accolta come un grande successo. Il primo favorito? Probabilmente è Wout Van Aert, che partirà 90 secondi prima di Pippo, ha tanta rabbia in corpo dopo l'argento di sabato e pure a Imola, nel Mondiale 2020, fu secondo contro il tempo proprio alle spalle di Ganna.

Precederanno l'asso belga Stefan Kueng e Remi Cavagna, sulla carta pericolosissimi ma... decisamente meno su un percorso così impegnativo. E allora, pensando che già lo stesso Evenepoel potrebbe fare benissimo, attenzione massima su altri due nomi: parliamo di Tom Dumoulin e Rohan Dennis. Il neerlandese è tornato a gareggiare proprio con l'obiettivo della crono olimpica, alla quale pensa da mesi: via previsto alle 8.56 per l'argento in carica, visto che il vincitore del Giro 2017 fu secondo a Rio, l'anno precedente al trionfo in rosa, battuto solo da Fabian Cancellara.

Per quanto concerne l'australiano (5° ai Giochi del 2016), invece, è semplicemente fenomenale a preparare i grandi appuntamenti anche senza correre (non lo si vede dal Giro di Svizzera, dove fu tutt'altro che brillante), come fece in occasione del bis iridato in quel di Harrogate nel 2019. Viene dato in ottima forma, decisamente meno buone le sensazioni avute vedendo Primoz Roglic in corsa sabato, di rientro dal ritiro al Tour de France; lo sloveno ci proverà anche perchè il percorso sarebbe davvero perfetto per le sue caratteristiche.

Senza dimenticare elementi come Asgreen (in primis), Thomas, Schachmann, Almeida e Uran, da cerchiare in rosso il nome di Brandon McNulty, che sabato ha dimostrato di aver ritrovato una gamba eccellente sfiorando il colpaccio nella prova in linea, chiusa in sesta piazza dopo aver rischiato di giocarsi il titolo, sino a 5 km dalla conclusione, con Richard Carapaz.

 

PRIMA LE DONNE

 

Ad aprire il programma della giornata dedicata alle cronometro, sin dalle ore 4.30 italiane ecco 25 donne a giocarsi il titolo olimpico femminile della specialità.

L'azzurra di punta è chiaramente sempre lei, Elisa Longo Borghini, quattro volte tricolore nella disciplina (compresa l'edizione 2021 disputata a giugno in quel di Faenza), competitiva più volte anche ai massimi livelli mondiali, basti pensare allo stesso quinto posto di Rio 2016, e galvanizzata dal bronzo conquistato domenica nella prova su strada.

La verbanese sarà in pedana alle ore 4.54, per affrontare i 22,1 km del solo giro dello stesso circuito maschile; aprirà le danze Masomah Ali Zada, altra rappresentante della squadra dei rifugiati, poi ogni 90 secondi tutte le altre protagoniste sino alla campionessa del mondo in carica (fu 3^ ai Giochi del 2016 nel giorno del trionfo della statunitense Armstrong), Anna Van der Breggen che scatterà alle 5.06.

La fuoriclasse neerlandese, all'ultima grande recita prima dell'annunciato ritiro, ha vissuto una giornata di vigilia movimentata, considerato che questa mattina in ricognizione si è trovata a doversi “liberare” di alcuni giudici di gara che non l'avevano riconosciuta, finendo pure a terra (senza conseguenze). In casa orange, dopo aver letteralmente gettato alle ortiche il titolo olimpico nella prova più importante, c'è enorme voglia di rivalsa anche per Annemiek Van Vleuten, seconda 48 ore fa e anch'essa all'ultima chance a cinque cerchi.

Proveranno a contrastare le due fuoriclasse orange anzitutto le statunitense: da una parte la 46enne Amber Neben, ma soprattutto il talento enorme di Chloe Dygert, che stracciò la concorrenza al Mondiale di Harrogate 2019 e si sarebbe ripetuta a Imola, senza quella caduta drammatica che ha rischiato di comprometterle la carriera e, forse, non la pone nella miglior condizione per questa crono olimpica (anche se in linea ha fatto bene).

Occhio alla svizzera Marlen Reusser, d'argento all'ultimo Mondiale, e pure alla tedesca Lisa Brennauer, all'australiana Grace Brown e alla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio.

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