La domenica delle donne: tocca a Longo Borghini, Paladin, Bastianelli e Cavalli per la grande sfida alle orange

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La domenica delle donne: tocca a Longo Borghini, Paladin, Bastianelli e Cavalli per la grande sfida alle orange

Olimpiadi di Tokyo: tra qualche ora la prova su strada femminile. Pronostico tutto per Van der Breggen e Van Vleuten (ma occhio a Vollering e Vos), può venire fuori una corsa pazza.

La domenica delle donne. Dopo l'oro di Richard Carapaz ad aprire il programma delle gare di ciclismo ai Giochi Olimpici di Tokyo, è tempo di prova su strada femminile, in programma nella mattinata di domani (via alle ore 6.00 italiane, diretta su Discovery+/Eurosport Player con vari collegamenti su RAI 2) lungo i 137 km di un percorso che non proporrà le ascese al Fuji Sanroku e al Mikuni Pass che hanno caratterizzato la corsa maschile, ma propone comunque oltre 2600 metri di dislivello e quei km conclusivi ricchi di strappi, dal Kagosaka Pass sino all'ingresso nell'autodromo del Fuji, che faranno male eccome.

Con poche partenti (solo 67) e un massimo di quattro atlete per le nazionali top, non è da escludere una corsa pazza con le big già a muoversi da lontano, a partire da quei Paesi Bassi che rappresentano chiaramente il faro della prova olimpica. Il quartetto orange è semplicemente spaventoso, con la campionessa in carica Anna Van der Breggen, all'ultima grande recita, al fianco di Annemiek Van Vleuten, che a Rio 2016 perse l'oro in favore della connazionale cadendo nella discesa conclusiva, del talento emergente Demi Vollering e della capitana di lungo corso, Marianne Vos.

Le rivali principali dovrebbero essere ancora una volta le azzurre, con Elisa Longo Borghini che punta diretta a confermare almeno il podio di 5 anni fa, quando la verbanese si colorò di bronzo: la campionessa d'Italia in carica sarà la leader di un gruppo completo, con una Marta Cavalli in gran condizione che potrebbe fare benissimo al pari di Soraya Paladin, e l'esperienza di Marta Bastianelli per la soluzione in uno sprint ristretto.

Attenzione alla coppia danese formata da Norsgaard e Ludwig, ma anche alla Germania di Lippert e all'Australia con Grace Brown faro del team. Niewiadoma e Deignan fanno paura, eccome, ma pure la sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio, seconda al Giro d'Italia, e il duo statunitense con la rientrante Chloe Dygert e Coryn Rivera sarà tutt'altro che da sottovalutare per provare a portare a casa una medaglia.

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