Leggendaria doppietta olimpica di Remco Evenepoel: doppio podio francese, delusione azzurra

Leggendaria doppietta olimpica di Remco Evenepoel: doppio podio francese, delusione azzurra
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Leggendaria doppietta olimpica di Remco Evenepoel: doppio podio francese, delusione azzurra

A Parigi il fenomeno belga si prende anche la corsa su strada, staccando tutti con Madouas argento e Laporte di bronzo, mentre Van der Poel è il grande sconfitto dopo un primo attacco contenuto da Van Aert (Belgio perfetto). Mai in gara Bettiol come tutta l'Italia. Domenica tocca alle donne.

A 24 anni, Remco Evenepoel è già stato capace di conquistare prima il titolo mondiale su strada e poi quello a cronometro, in due edizioni diverse e consecutive della rassegna iridata (Wollongong 2022 e Glasgow 2023), per poi diventare il primo uomo a vincere la gara regina dopo la prova contro il tempo ai Giochi Olimpici, nello stesso evento.

Il re di Parigi è il fenomeno belga che, sette giorni dopo aver battuto Ganna a crono, ha firmato il bis arrivando a modo suo (con un'esultanza iconica fermandosi appena dopo la linea del traguardo), dopo la solita irresistibile cavalcata al termine dei 273 km di una battaglia che Remco ha risolto a 15 km dalla conclusione, anche se l'attacco decisivo per fare fuori gli altri big era arrivato quasi 25 km prima.

L'ultimo a mollare è stato Valentin Madouas, che sul penultimo strappo ai -15 ha dovuto alzare bandiera bianca, ma ha conquistato una fantastica medaglia d'argento, arrivando a 1'11” e con pochi secondi di margine sul compagno di squadra Christophe Laporte, che si è preso il bronzo battendo senza problemi, potendo sfruttare la situazione del connazionale davanti per risparmiare energie a ruota, un Valter 4° a sorpresa per l'Ungheria, Skujins (5°, Lettonia), Haller gran 6° dopo una corsa d'attacco per la sua Austria, con Kung 7°, Tratnik 8°, Jorgenson 9° e Healy, che ha acceso la corsa a quasi 90 km dalla linea e nel finale ha visto svanire il sogno medaglia, piazzandosi comunque 10° davanti a Julian Alaphilippe, terzo francese al traguardo.

Il grande battuto di giornata è chiaramente colui che si presentava da favorito per coronare il sogno olimpico, dopo aver rinunciato anche alla MTB: Mathieu Van der Poel si è dovuto accontentare della 12^ piazza, a quasi 2 minuti da Evenepoel, dopo aver “innescato la miccia” sul primo dei tre passaggi sul pavé di Mont-Martre, a 46 km dal gong quando la fuga di giornata, nella quale si è inserito in un secondo tempo anche Elia Viviani, era stata ormai ripresa da Healy e Lutsenko.

Il problema per MVDP è che il Belgio questa volta ha corso perfettamente, visto che Wout Van Aert l'ha seguito (dandogli anche qualche cambio) e poi, una volta che sono rientrati quasi tutti gli altri big grazie alla sparata di Mads Pedersen (che era rimasto fuori dal primo attacco dell'olandese per lo sforzo fatto dopo una foratura), ecco che è partito a poco meno di 40 dall'arrivo Evenepoel.

Uno ad uno, da Kung a Healy, Wright, Haller, Lutsenko e altri, i rivali non hanno tenuto la ruota del fenomeno della Soudal-Quick Step, che ha poi guadagnato presto un minuto su Madouas prima dell'unico brivido, la foratura rimediata a 4 km dalla conclusione. Poco male, il vantaggio era ampio.

In casa Italia è stata davvero notte fonda, sperando che le cose vadano diversamente domenica con la corsa femminile, dove le speranze della vigilia sono già superiori rispetto a quelle per Bettiol e compagni. Il fiorentino ha terminato 23° a 2'20”, mai davvero nella lotta con i grandi e certamente deluso, lui che aveva tutta la responsabilità della corsa per la nazionale di Bennati che, ancora una volta, deve rinviare i sogni di medaglia.

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