Van der Poel è il favorito, Evenepoel e Pedersen lo sfidano. E l'Olanda sogna il titolo anche con le donne

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FerrariFabio,

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Van der Poel è il favorito, Evenepoel e Pedersen lo sfidano. E l'Olanda sogna il titolo anche con le donne

Giochi di Parigi 2024: facciamo le carte alle corse olimpiche su strada, in programma nel week-end (sabato la sfida maschile, domenica toccherà alle ragazze). Il campione del mondo in cima al pronostico, ma il Belgio fa paura mentre l'Italia si aggrappa a Bettiol. Speranze azzurre più importanti tra le donne, con Balsamo e Longo Borghini che proveranno a giocarsela con Wiebes, Vos e Kopecky.

Dopo le cronometro su strada e le due gare di MTB cross country, è arrivato il tempo di pensare agli appuntamenti più attesi per il ciclismo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, con le prove in linea di sabato, quando saranno protagonisti gli uomini, e domenica quando toccherà alle ragazze, prima di passare il testimone alla pista.

Non ci sarà Tadej Pogacar, a sfidare gli specialisti delle classiche come fece invece a Tokyo (dove lo sloveno conquistò il bronzo) e anche negli ultimi Mondiali, così come neppure il campione olimpico in carica, Richard Carapaz, ma nel suo caso per scelta del ct dell'Ecuador di puntare, su un percorso meno duro rispetto a quello giapponese, sulla prima maglia rosa dello scorso Giro d'Italia, Jhonatan Narvaez.

Il favorito è lo stesso che si è vestito con la maglia iridata a Glasgow 2023, Mathieu Van der Poel: è vero che il fuoriclasse olandese non ha disputato un gran Tour de France, ma era stato così anche la scorsa estate e ormai il campione del mondo è capace di preparare i grandi eventi nel migliore dei modi. Sarà MVDP contro Belgio? E' probabile, con gli eterni rivali degli orange che punteranno appunto su un grande collettivo, ma dovranno gestire in ogni caso la coabitazione tra Remco Evenepoel e Wout Van Aert, primo e terzo a cronometro e che avranno al fianco Jasper Stuyven, indicato dallo stesso ct Vanthourenhout come un uomo in grado di fare saltare il banco, e Tiesj Benoot.

Se avrà recuperato pienamente dalla caduta con conseguente ritiro al Tour, Mads Pedersen sarebbe perfetto per il percorso parigino che propone nel circuito finale (con 273 km complessivi di corsa) lo strappo di Mont-Martre, in lastricato per quasi 1 km su pendenze sopra il 7%. Non solo il danese da co-favorito, ma potenzialmente anche Michael Matthews per l'Australia e Biniam Girmay in casa Eritrea, per non parlare di Tom Pidcock fresco di bis in mountain bike e della Francia di Laporte e, soprattutto, un ritrovato Alaphilippe.

E ancora, verosimilmente più da outsider, nomi come lo stesso Narvaez già citato e Hirschi, Healy, gli americani Jorgenson e McNulty e... Alberto Bettiol: l'Italia avrà la sua unica punta nel fiorentino, supportato da Elia Viviani e Luca Mozzato, con il tricolore in carica che ha dimostrato nella cronometro di sabato scorso di aver recuperato da un Tour interrotto anzitempo e abbastanza amaro. In caso di corsa pazza, Alberto potrebbe davvero provarci per qualcosa di grande come fece ai campionati del mondo di un anno fa.

Certo, le speranze azzurre di medaglia sono ben più alte nella corsa femminile del giorno successivo: Elisa Longo Borghini è al top ma ha dichiarato che sarà a disposizione di Elisa Balsamo, sempre che la cuneese riesca a proporre il livello atteso dopo tutti i guai fisici avuti negli ultimi mesi. L'iridata 2021 è tagliata su misura per questo percorso, così come Silvia Persico che sarà carta da giocare per qualche attacco, con Elena Cecchini regista del quartetto guidato dal ct Paolo Sangalli.

Le favorite sono in ogni caso le olandesi, ancora una volta, ma quantomeno alla pari di Lotte Kopecky, che riuscì a batterle all'ultimo Mondiale: la belga dovrà uscire dalla tenaglia di squadra, considerato che il quartetto dei Paesi Bassi è decisamente superiore, con Lorena Wiebes che attenderà lo sprint (ma la miglior velocista al mondo tiene eccome sugli strappi...) e potrebbe fare corsa parallela con Marianne Vos, mentre Ellen Van Dijk, che ha sofferto a crono dopo il suo recupero lampo post infortunio, sarà di fatto in aiuto delle compagne e la regina delle corse a tappe, Demi Vollering, potrà provare magari più lontana dal traguardo, per poi eventualmente supportare Wiebes o Vos nel prevedibile arrivo di gruppo ristretto.

Dalla britannica Georgi alla tedesca Lippert, dalla Danimarca di Ludwig e Norsgaard passando per la Francia di Labous, attenzione alle sorprese... olimpiche.

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