Porro e Peretti sono da... Mythos: nel cuore del Primiero una MTB dolomitica da sogno

Porro e Peretti sono da... Mythos: nel cuore del Primiero una MTB dolomitica da sogno
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Porro e Peretti sono da... Mythos: nel cuore del Primiero una MTB dolomitica da sogno

Samuele Porro e Claudia Peretti, punti di riferimento assoluti della marathon azzurra, dominano l'edizione n° 4 della Mythos Primiero Dolomiti. E anche tra Classic e Short lo spettacolo non è mancato.

La Valle di Primiero ha ospitato la quarta edizione della Mythos Primiero Dolomiti. La gara “regina” della giornata trentina è la massacrante Marathon (82,1 km con 3400 mt di dislivello), resa ancor più dura dalla pioggia caduta venerdì. Poi l'impegnativa Classic (56,3 km con 2110 mt di dislivello) e la Short (43 km con 1480 mt di dislivello). Dalla partenza in centro a Fiera di Primiero la gara transitava a Forcella Col dei Cistri, Prati di Col e San Martino di Castrozza, e ancora sulla salita della Tognola e allo scenografico Lago di Calaita, senza dimenticare la discesa verso Siror prima dell'arrivo a Fiera. Il tutto brillantemente gestito dal comitato organizzatore, con esperienza ormai collaudata, guidato da Massimo Panighel, che nel 2026 organizzerà i Campionati Mondiali proprio nella località trentina.

Già Massimo Debertolis, campione iridato nel 2004, si era pronunciato prima della partenza sull'importanza della Mythos 2024. “Tutti i riders che hanno l'ambizione di gareggiare con la maglia azzurra quest'oggi avranno una motivazione in più. Io ho avuto il privilegio di vestirla molte volte ed è sempre un'emozione particolare, non spiegabile a parole. Mettersi in mostra questa volta ha un'importanza enorme per loro”. Era inoltre presente, proprio per il motivo sopra indicato, colui che avrà sulle spalle il peso della decisione: il dt della Nazionale azzurra di MTB, Mirko Celestino. I grandi protagonisti si sono quindi dati battaglia a partire dalle ore 8.30, immersi nel verde della Valle di Primiero.

Una lista di partenza a dir poco clamorosa, con nomi di assoluto spessore nazionale, che hanno attaccato i 3400 metri di dislivello della gara Marathon. Una partenza bruciante di Andrea Siffredi (Scott Racing Team) ha fatto sì che il gruppo si sfilasse sin dalle primissime battute. Il vantaggio dell'atleta classe '99 della Scott Racing Team è salito anche a 3 minuti, nei pressi del 2° GPM a circa 30 km dalla partenza. All'inseguimento si sono lanciati, più o meno a metà competizione, il campione italiano Fabian Rabensteiner (Wilier Vittoria Factory Team) insieme a Nicolas Samparisi (KTM Alchemist) e al leader della classifica generale del circuito MTB Marathon Tour, Jacopo Billi (Metallurgica Veneta), il veterano comasco Samuele Porro (Wilier) e Nicola Taffarel (Metallurgica Veneta), abile a rimettersi a ruota dopo una foratura.

È diventata quindi una prova “a cronometro” per 45 chilometri, con il gruppo inseguitore che si è progressivamente avvicinato a Siffredi. Quest'ultimo, rimasto senza energie, ha commesso un errore in discesa ed ha forato, proprio a 15 chilometri dall'arrivo, con Samuele Porro che è tornato sotto quando più contava, prendendo il largo sull'ultima salita non solo sul ligure, ma anche sul resto della concorrenza. Una gara gestita magistralmente da parte del 36enne comasco Porro, che ha dilagato poi nella discesa finale, tagliando il traguardo in solitaria (3h55'45”) davanti a Nicola Taffarel (+ 41'59”) e a Nicolas Samparisi (+ 1h22'36”).

Ai piedi del podio, ma anche a oltre 2 minuti da esso, il campione nazionale in carica Rabensteiner. Davvero sfortunato e deluso Andrea Siffredi, autore comunque di una gara coraggiosa e intraprendente, degna di questo contesto.

Imperioso è stato il percorso di Claudia Peretti (Olympia Factory Team), che ha altresì salutato la compagnia nei primi chilometri della Marathon femminile per poi mantenere un ritmo insostenibile per tutte le altre, rialzandosi solo nel finale. La piemontese nata a Borgomanero ha saputo tornare al top, dopo una stagione agonistica 2023 in cui ha gareggiato meno di quello che avrebbe voluto per via di un infortunio al ginocchio. Nel 2022 si era laureata campionessa italiana, titolo che ha nuovamente portato a casa lo scorso mese di giugno a Letojanni (Messina) e che le era sfuggito nel 2023 per un problema meccanico.

Seconda classificata Debora Piana (Team Cingolani), l'unica a restare sotto il muro dei 2 minuti dalla leader indiscussa. L'atleta nata ad Arzignano ma trentina d'adozione ha preceduto Giada Specia (Wilier Vittoria), terza, staccata di 5'35” dalla vincitrice. Per quanto riguarda la prova Classic, al maschile Daniel Vicenzi (ASD Chero Piping) ha preceduto Andrea Mantovani (Team Todesco), mentre al femminile successo di Lorena Zocca (SC Barbieri) su Martina Gris (Pedale Feltrino). Nel percorso Short, infine, vittorie di Andrea Capponnetto e Monica Corbanese.

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