A Lago Laceno fanno festa in due con Paret-Peintre e Leknessund, 4° Albanese. Evenepoel "concede" la rosa

Un norvegese in maglia rosa a 42 anni di distanza da Knut Knudsen, grande protagonista negli anni d'oro di Saronni e Moser. E' Andreas Leknessund a conquistare il simbolo del primato in questo Giro d'Italia, su gentile concessione di Remco Evenepoel che, come di fatto preannunciato da giorni, ha fatto di tutto per non difendere il suo primo posto in classifica, in modo da poter risparmiare una squadra che già oggi è parsa in seria difficoltà.

“Missione” riuscita per il belga e la Soudal-Quick Step, al termine di una quarta frazione che, però, ha visto infuriare la battaglia per 80 km, prima che andasse via la fuga giusta dei sette uomini che si sono poi giocati il successo a Lago Laceno, o meglio sulla salita di Colle Molella che terminava a 3 km dal traguardo. Negli ultimi 1500 mt al 10%, Leknessund è andato via assieme ad Aurélien Paret-Peintre e, con il 23enne norvegese del Team DSM a tirare nel finale per prendersi la rosa, è stato tutto semplice nello sprint a due per il transalpino dell'AG2R Citroen, al primo trionfo di tappa in un grande giro.

A quasi un minuto dai duellanti, hanno concluso il lettone Toms Skujins (Trek-Segafredo) e un bravissimo Vincenzo Albanese, con il campano della Eolo-Kometa, che sognava il colpaccio in casa, 4° come nella tappa di ieri, appena davanti a Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), quinto.

Il gruppo dei big ha concluso a due minuti, regolato da Bouwman su Caruso e tutti gli altri, con Leknessund ora leader della generale con 28” di margine su Evenepoel e 30 rispetto allo stesso Paret-Peintre, con Almeida a un minuto e Roglic appena alle spalle.

Mercoledì la 5^ tappa, da Atripalda a Salerno su un percorso non troppo complicato, specialmente nella seconda parte, ma con sprint tutt'altro che scontato visto che il maltempo potrebbe complicare i piani delle squadre dei velocisti.