A Prati di Tivo il secondo arrivo in salita del Giro, va la fuga? Intanto lo Stelvio verrà cancellato (in parte...)

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A Prati di Tivo il secondo arrivo in salita del Giro, va la fuga? Intanto lo Stelvio verrà cancellato (in parte...)

Alle 12.45 il via da Spoleto per l'ottava tappa, che propone il traguardo abruzzese con i 14 km finali al 7% di media: la maglia rosa, che ieri ha fatto il vuoto a crono, dovrà decidere come gestire la corsa. La 16esima frazione, che partirà da Livigno, non vedrà il gruppo salire sulla Cima Coppi per il pericolo valanghe, ma probabilmente si salirà oltre quota 2300 mt per arrivare all'Umbrail e scendere dalla Val Monastero prima di riprendere il percorso originale direzione Val Gardena.

Si va verso la conclusione, che verrà sancita domenica dall'arrivo di Napoli (per il terzo anno consecutivo), della prima settimana di un Giro d'Italia caratterizzato da Tadej Pogacar, come da pronostico ma in maniera ancora più “prepotente” visto il dominio sciorinato ieri dallo sloveno del Team UAE Emirates nella cronometro in terra umbra.

Si riparte da quella regione, ovvero da Spoleto per l'ottava frazione lunga 152 km con l'arrivo a Prati di Tivo, il secondo in salita dopo quello di Oropa già timbrato dalla stessa maglia rosa.

Oggi Pogacar potrebbe lasciare anche spazio alla fuga, come fatto in occasione della tappa delle strade bianche a Rapolano Terme, per non spremere la sua squadra e considerato che è una giornata molto complicata da gestire, con pochissima pianura tra le varie salite. Si comincia con i 16 km, al 5,5% di pendenza media, verso Forca Capistrello (GPM di 2^ categoria), poi un continuo su e giù sino a 50 km dall'arrivo con Croce d'Abbio (3^ categoria) a precedere l'erta conclusiva di Prati di Tivo, 14 km al 7% e una pendenza abbastanza costante per una salita vera, già vista più volte alla Tirreno-Adriatico e anche il mese scorso al Giro d'Abruzzo, quando si impose Alexey Lutsenko.

Sarà interessante capire se proveranno ad entrare nelle azioni di giornata anche quegli uomini lontani in classifica da Pogacar (che ha 2'36” e 2'46” sui primi due inseguitori, Martinez e Thomas), ma comunque in grado ancora di giocarsela almeno per la top ten, pensiamo ai vari Bardet, Juan Pedro Lopez, Storer, Chaves, per non parlare di coloro che possono avere ampio spazio visto il distacco nella generale, da Pellizzari a Caruso (anche se ancora acciaccato dopo la caduta di giovedì), da Aurélien Paret-Peintre a Valter e tanti altri.

Si comincia alle ore 12.45 dal km 0 (arrivo previsto poco dopo le 17.00), con diretta tv dalle 12.00 su Rai Sport e dalle 12.15 su Eurosport 1 e Discovery.

Intanto, pur mancando ancora la comunicazione ufficiale da parte dell'organizzazione del Giro targata RCS Sport, anche quest'anno salterà la Cima Coppi, ovvero non ci sarà il passaggio ai 2758 mt di quota del Passo dello Stelvio nella 16esima frazione, che prevede il via da Livigno dopo il giorno di riposo.

Tecnicamente, va detto, i “danni” non saranno così rilevanti come accaduto invece in altre occasioni nelle ultime edizioni della corsa rosa, che paga chiaramente la collocazione in calendario, visto che lo scollinamento era previsto a 150 km dalla conclusione di Santa Cristina in Val Gardena.

Nel pomeriggio di venerdì, Rai News ha anticipato la decisione delle autorità di negare il passaggio della corsa visto l'altissimo pericolo di valanghe sul lato altoatesino, con tanti metri di neve fresca caduta anche negli ultimi giorni. Si potrebbe, in attesa dell'annuncio sul “piano B”, salire comunque da Bormio per arrivare oltre i 2300 mt dell'Umbrail Pass, deviando quindi a poco più di 3 km dalla cima dello Stelvio verso sinistra per entrare in territorio svizzero e affrontare la Val Monastero, ricongiungendosi poi nella lunga vallata verso Merano al percorso originale, che poi vedrà nei 35 km finali la lunga ascesa al Passo Pinei, prima della conclusione con le dure rampe (ultimi 2 km sopra il 10%) verso il Monte Pana, appena sopra a S. Cristina.

L'altra possibilità in avvio di tappa è quella di dirigersi da Livigno al Pass del Fuorn (anziché verso il Foscagno per arrivare a Bormio e poi salire all'Umbrail), ma sarebbe certamente molto più morbida a livello altimetrico, pur con gli ultimi 130-140 km sostanzialmente identici.

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