Ackermann al fotofinish, ma che volata di Milan! Dramma Geoghegan Hart, il suo Giro finisce in barella

Ackermann al fotofinish, ma che volata di Milan! Dramma Geoghegan Hart, il suo Giro finisce in barella
Info foto

Giro d'Italia twitter

Stradagiro d'italia 2023

Ackermann al fotofinish, ma che volata di Milan! Dramma Geoghegan Hart, il suo Giro finisce in barella

L'undicesima frazione della corsa rosa, la più lunga da Camaiore a Tortona, è del tedesco che regala il primo successo alla UAE Emirates: la rimonta della maglia ciclamino è da non credere, il 2° posto fa malissimo. Sul podio di tappa Cavendish, una caduta taglia fuori uno dei grandissimi favoriti alla vittoria finale, brividi anche per Thomas.

Un'altra tappa che stravolge un Giro d'Italia sempre più condizionato da maltempo, Covid e ora anche una caduta che potrebbe aver deciso la corsa alla maglia rosa.

La tappa numero 11, 219 km da Camaiore a Tortona, è di Pascal Ackermann davanti ad un clamoroso Jonathan Milan (poi ne spiegheremo i motivi), con l'atteso sprint andato regolarmente in scena e del tedesco al terzo sigillo nella corsa rosa, 4 anni dopo l'ultimo, ma la notizia di giornata è il ritiro di Tao Geoghegan Hart.

Il vincitore del Giro 2020, in grandissima condizione come aveva dimostrato anche la crono di Cesena, era 3° in classifica a soli 5” dal compagno di squadra Geraint Thomas; con la fuga di sei uomini partita poco dopo il via e il belga Laurenz Rex ultimo a mollare (a meno di 5 km dalla conclusione), ai -70 km dall'arrivo, sulla discesa dalla Colla di Boasi, ecco la caduta di massa per quasi tutta la Ineos, subito alle spalle di Alessandro Covi (UAE Emirates) che è stato il primo a finire a terra.

La maglia rosa si è “appoggiata” al varesino e Thomas ne è uscito praticamente indenne, mentre Geoghegan Hart non è stato in grado di rialzarsi e ha subito lamentato fortissimo dolore ad una gamba: le prime ipotesi dallo staff medico dello squadrone britannico parlano di una possibile frattura del femore, una tegola pesantissima per l'intera stagione del classe '95 londinese, mentre la Ineos ha perso pure per la classifica Pavel Sivakov, arrivato dolorante al traguardo con quasi 14 minuti di ritardo.

E in quell'occasione è rotolato a terra anche Primoz Roglic, che ha riportato una ferita al fianco ma non dovrebbe avere grossi problemi anche per le prossime tappe, mentre è stato costretto al ritiro Oscar Rodriguez, con l'alfiere Movistar che poco dopo ha rischiato grossissimo in un'altra caduta finendo vicino al muro di una casa.

Un nuovo brivido per Thomas ai -2 km, quando è caduto rovinosamente Fernando Gaviria (per il velocista della Movistar danni da valutare in serata), poi lo sprint che ha visto Ackermann resistere per un soffio a Milan, con Cavendish 3° su Pedersen, Oldani e Albanese, 6°.

Il friulano in maglia ciclamino, alla terza piazza d'onore in questo Giro dopo la vittoria di San Salvo (ma la vittoria nella classifica a punti è un po' più vicina ora), ha fatto qualcosa di clamoroso: Milan, infatti, era uscito oltre la decima posizione dalla curva ai 450 mt dalla linea d'arrivo. Una rimonta sembrava ormai impossibile, ma lo sprinter della Bahrain-Victorious si è inventato qualcosa di pazzesco, saltando come birilli tutti i rivali e arrivando forse ad un paio di centimetri dal nuovo successo, con mille rimpianti per non essere riuscito a trovare la posizione giusta.

Lo sprint del “toro di Buja”, poi, è stato visionato al VAR e alla maglia ciclamino è stata comminata un'ammenda per aver cambiato traiettoria negli ultimi 100 mt, ma oggettivamente non c'è stata alcuna scorrettezza da parte del nuovo faro tra i velocisti italiani, che per un attimo ha temuto il declassamento quando c'è stato il richiamo da parte della giuria.

In classifica generale, restano 2” tra Thomas e Roglic, con Almeida che sale quindi in terza posizione, sempre a 22” dalla maglia rosa, mentre dietro a Leknessund c'è un Damiano Caruso ora da top five, a 1'28” dal britannico leader. Giovedì da Bra a Rivoli una frazione da fuga, prima del tappone di montagna verso Crans-Montana.

Seconda giornata di corsa alla Quattro Giorni di Dunkerque con il primo timbro da pro, sul traguardo in lieve ascesa di Laon, per quel gran talento di Romain Grégoire. Il ventenne della Groupama-FDJ ha piegato Ethan Vernon, altro giovane di grandissima qualità della Soudal-Quick Step, con Benoit Cosnefroy terzo e un buon Peter Sagan che si ritrova con un 4° posto tutt'altro che da buttare, nella corsa del rientro per lo slovacco dopo la bruttissima caduta alla Roubaix.

Nella generale, guida ora il transalpino Samuel Leroux che, sfruttando gli abbuoni nel corso della tappa facendo parte della fuga di giornata, si ritrova in maglia con un secondo di vantaggio su Grégoire e Kooij, ovvero i due vincitori delle frazioni di ieri e oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
63
Consensi sui social