Che finale a Cuneo: fuga ripresa ai -500 mt, Demare vince ancora resistendo a Bauhaus

Ancora Arnaud Demare, per la tripletta personale in questo Giro d'Italia (ottava perla in carriera nella corsa) e una maglia ciclamino ormai in cassaforte, ma davvero col brivido sul traguardo in lieve ascesa di Cuneo.

Un finale al cardiopalma per questa frazione che precede la due giorni di salite tra il circuitone attorno a Torino e la tappa di Cogne prevista domenica, visto che la fuga di giornata è stata ripresa solo all'interno dell'ultimo km, quando si è infranto il sogno di Maestri (l'ultimo a mollare, praticamente a 300 mt dalla linea), Eenkhoorn, Prodhomme e Van den Berg, in fuga già a 140 km dalla conclusione, poco dopo il via da Sanremo, e con un vantaggio massimo di oltre 6'30” in vetta al Colle di Nava, crocevia di giornata.

A quel punto, infatti, le squadre dei velocisti si sono organizzate per ricucire, ma è stata durissima chiudere sul poker di testa, prima della volatona di Demare che ha resistito per un soffio a Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious), ad un passo dalla prima vittoria in un grande giro, con Cavendish terzo davanti a Gaviria, Dainese e Consonni.

Ancora Italia in top ten con Nizzolo 8° e Vendrame 9°, ma è stata anche e soprattutto la giornata del clamoroso ritiro di Romain Bardet, quarto in classifica a soli 14” dalla maglia rosa Juan Pedro Lopez (giornata tranquilla per lo spagnolo della Trek-Segafredo). Problemi di stomaco, già accusati dalla serata di ieri, hanno costretto il transalpino ad alzare bandiera bianca dopo una trentina di km, e viene così a mancare uno dei grandi favoriti alla vittoria finale.

Da sabato non si scherzerà più, Carapaz, Almeida, Landa e Hindley potrebbero già andare all'attacco della rosa.