Elisa e la storia d'Italia al Giro, l'emozione di Longo Borghini rosa: "Una vittoria frutto del lavoro"

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Stradagiro d'italia women 2024

Elisa e la storia d'Italia al Giro, l'emozione di Longo Borghini rosa: "Una vittoria frutto del lavoro"

La piemontese ha riportato la corsa di casa al movimento azzurro 16 anni dopo Fabiana Luperini, che nel 2008 completò la cinquina. Il duello con Kopecky si ripeterà a Parigi: "Non sono nata fenomeno, questo era un sogno e me lo godo, ma le Olimpiadi sono un grande obiettivo".

A 32 anni, Elisa Longo Borghini sta vivendo quella che è già l'annata più bella della carriera, lei che da oltre un decennio è la campionessa italiana di riferimento, con una continuità di risultati straordinaria ma poche, grandissime vittorie.

Nell'arco di poco più di tre mesi, la piemontese in forza alla Lidl-Trek (che lascerà al termine del 2024) ha conquistato il secondo Giro delle Fiandre della carriera e il suo primo GT, trionfando domenica a L'Aquila, dopo aver vestito la maglia rosa dal primo all'ultimo giorno, in un Giro d'Italia Women che l'ha vista regalarci un duello meraviglioso con l'iridata in carica su strada, Lotte Kopecky.

Sedici anni dopo Fabiana Luperini, Elisa ha riportato nel belpaese la rosa finale, che un'azzurra non metteva in bacheca proprio dalla cinquina della fuoriclasse pisana nel 2008 (dopo i sigilli in serie dal 1995 al 1998).

La collezione di ELB, quest'anno pure terza alla Vuelta e seconda a Liegi e Strade Bianche, oltre al 3° posto della Freccia Vallone, il quinto tricolore e su strada e la solità, fenomenale continuità che ora è sempre più vincente, pensando anche alla fantastica Roubaix del 2022, dopo aver conquistato medaglie olimpiche e mondiali.

Ecco, se vogliamo ora a Longo Borghini manca solo un titolo con la nazionale, e ci sono due grandissime occasioni all'orizzonte tra Olimpiadi di Parigi e Mondiali di Zurigo (con un percorso perfetto per la verbanese in Svizzera a fine settembre, ndr). Nel mezzo, pure l'assalto al Tour de France sfidando la donna di riferimento per i grandi giri, Demi Vollering. “Questa vittoria è frutto del duro lavoro, perchè non sono nata fenomeno ma nonostante ciò non ho mai smesso di crederci, superando anche momenti difficili e periodi in cui volevo riconsiderare la mia carriera – le parole di Elisa dopo il trionfo in rosa, riportate dall'ufficio stampa di RCS Sport che ha organizzato la sua 1^ edizione – Anche in questa corsa ci sono stati momenti critici come nella terza tappa, in cui ho sofferto il caldo sulla salita finale.

Qui a L'Aquila ero molto tranquilla (pur avendo solo un secondo di margine su Kopecky, ndr), la fuga aveva un buon margine e questa situazione ha portato Lotte a scoprirsi. Ero un po' infastidita dal finale del Blockhaus e volevo dimostrare tutto il mio valore. Il prossimo obiettivo sono le Olimpiadi (dove Elisa punterà alla medaglia anche nella cronometro), ma prima voglio godermi questo successo e la maglia rosa che ho tanto sognato e che ora posso finalmente definire mia”.

Lotte Kopecky, maglia rossa finale avendo conquistato la classifica a punti, chiude seconda come al Tour 2023, superandosi davvero in salita per un risultato che è grandioso da parte della belga di casa SD Worx, la favorita numero 1 a Parigi 2024 tra strada e gare su pista. Certo, per come si era messa, la campionessa del mondo ha sognato anche il trionfo finale: “E' bello tornare sul podio di un Grande Giro anche se il margine che mi ha separato dal successo era veramente minimo – ha dichiarato Kopecky, quest'anno vincitrice di Strade Bianche, proprio davanti a Longo Borghini, e della sua prima Roubaix - Devo ringraziare le mie compagne di squadra che hanno fatto il possibile per aiutarmi. Rispetto molto Elisa, è stata una grande avversaria, io sono soddisfatta e orgogliosa di ciò che ho fatto”.

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