Finale spettacolo a Napoli, il sogno di Clarke e De Marchi si spegne all'arrivo e trionfa Pedersen!

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Finale spettacolo a Napoli, il sogno di Clarke e De Marchi si spegne all'arrivo e trionfa Pedersen!

Giro d'Italia, 6^ tappa: l'ex iridato regala il primo successo alla Trek-Segafredo, anticipando un Jonathan Milan sempre più in maglia ciclamino, mentre Leknessund conserva la rosa prima del Gran Sasso. In Ungheria torna ad esultare Jakobsen.

Un altro finale da brividi, questa volta fortunatamente non per le cadute come accaduto 24 ore prima a Salerno, ma per le emozioni regalate dalla tappa di Napoli, la sesta di questo Giro d'Italia, che finisce nel paniere di Mads Pedersen nella maniera più rocambolesca.

Sembrava fatta per Simon Clarke e Alessandro De Marchi, straordinari protagonisti prima della fuga a cinque partita prima dell'ascesa al Chiunzi, poi in tandem negli ultimi 65 km: l'australiano della Israel e il friulano della Jayco, entrambi corridori di enorme esperienza e qualità, sono stati raggiunti dal gruppo praticamente a sprint lanciato, quando mancavano appena 250 mt alla conclusione, perdendo una quindicina di secondi nell'ultimo km, quando il “rosso di Buja” ha provato a giocare tatticamente con Clarke, rimanendo a ruota visto che sulla carta il rivale era nettamente più veloce.

Fernando Gaviria è piombato su di loro saltando Consonni e per il colombiano sembrava quasi fatta, ma negli ultimi 50 mt è arrivato Pedersen, che ha vinto in maniera abbastanza netta per la prima della Trek-Segafredo in questo Giro (dopo i podi di tappa dell'ex iridato, due volte, e di Skujins a Lago Laceno), ma anche del danese in assoluto nella corsa rosa, lui che ora ha alzato le braccia in tutti e tre i GT dopo avercela fatta a Tour e Vuelta.

Al secondo posto, ecco come a Salerno un Jonathan Milan sempre più continuo: pochi rimpianti oggi per il colosso della Bahrain-Victorious, che ha pure guadagnato punti sul primo inseguitore nella classifica a punti, rafforzando la maglia ciclamino con 11 lunghezze su Kaden Groves, ieri vincitore e oggi quarto alle spalle anche di Ackermann, ma davanti a Gaviria, alla fine solo 5°, Matthews, Albanese (7°), Mayrhofer e altri tre italiani, Rota, Velasco e Consonni.

In classifica generale non è cambiato nulla, con Leknessund in rosa per il terzo giorno e Remco Evenepoel che ha superato indenne, dopo le due cadute del giorno precedente, una tappa che preoccupava per le sue condizioni fisiche, che non sembrano invece allarmare in casa Soudal-Quick Step.

Venerdì il primo vero test in salita, superando quota 2000 mt per arrivare a Campo Imperatore, nel cuore del Gran Sasso d'Italia.

Seconda tappa oggi al Giro di Ungheria, con Fabio Jakobsen che torna a timbrare: sotto la pioggia di Keszthely, con le cadute che hanno di nuovo condizionato il finale in volata, l'olandese della Soudal ha esultato con netto margine rispetto a Phil Bauhaus, secondo, mentre gli altri grandi favoriti, Groenewegen, Bennett e Ewan che ieri avevano monopolizzato il podio, sono rimasti chiusi nella baraonda conclusiva, che ha visto Matteo Moschetti risultare il miglior italiano, nono.

Da domani si comincerà a fare sul serio con le tre tappe decisive sino alla conclusione di domenica a Budapest.

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