Giro d'Italia, meno 2: oggi la presentazione a Budapest, la startlist definitiva e i favoriti

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Stradagiro d'italia 2022

Giro d'Italia, meno 2: oggi la presentazione a Budapest, la startlist definitiva e i favoriti

Tutto pronto per la 105esima edizione della corsa rosa: Van der Poel guida l'Alpecin-Fenix per cercare subito la leadership nella prima tappa, ideale per le sue caratteristiche. Carapaz, Yates, Almeida, Landa, Bardet e Lopez i punti di riferimento per la generale.

Il Giro d'Italia 2022, che torna a partire dall'estero quattro anni dopo l'edizione 2018 che prese il via da Israele, dice... meno 2.

Venerdì lo start da Budapest per la prima delle tre giornate in terra ungherese (poi ci sarà il giorno di riposo per il volo dall'Ungheria alla Sicilia), con la tappa inaugurale che proporrà l'insidioso arrivo al castello di Visegrad, quasi 5 km in salita che strizzano l'occhio a Mathieu Van der Poel, Biniam Girmay e Alejandro Valverde.

Sono loro tre i favoriti per la prima maglia rosa e certamente tra i corridori più attesi dell'intero Giro, dall'esordio del neerlandese faro dell'Alpecin-Fenix a quello dell'eritreo che ha scritto la storia del ciclismo africano vincendo la Gand-Wevelgem, sino all'eterno murciano che affronterà la sua seconda avventura nella corsa rosa proprio nell'ultimo anno di carriera.

La startlist è definitiva con le ultime scelte della stessa Alpecin, che ha portato “Kuba” Mareczko per gli sprint, e l'EF EasyPost che, a sorpresa, ha lasciato a casa Esteban Chaves e punterà sulla classifica con Hugh Carthy e in ottica tappe con Magnus Cort Nielsen in particolare.

Stasera (ore 18.00, diretta tv su Rai Sport-Eurosport 1) la presentazione ufficiale sul palco di Budapest, a meno di 48 ore dal via del primo GT stagionale che propone, oltre al lotto delle ruote veloci (Cavendish e Ewan su tutti, ma occhio a Demare, Nizzolo, Gaviria, Consonni, Bauhaus, Dainese su tutti), una rosa di favoriti per la classifica generale abbastanza ampia e senza un favorito assoluto.

Certo, Richard Carapaz con la sua Ineos Grenadiers di altissimo livello (Porte e Sivakov i gregari di lusso) è il punto di riferimento, lui che ha vinto il Giro 2019 prima di salire sul podio di Vuelta (2020) e Tour (2021). Il primo rivale del campione olimpico potrebbe essere Simon Yates, al quinto assalto consecutivo alla maglia rosa e per la prima volta in top 3 un anno fa. E poi c'è Joao Almeida, 4° e 6° nelle ultime due edizioni e maturo per guidare la UAE Emirates, ma la coppia della Bahrain-Victorious formata da Mikel Landa e Pello Bilbao fa paura a tutti, come quella della DSM con Bardet capitano e il giovane Arensman al suo fianco, per non parlare di Miguel Angel Lopez leader dell'Astana.

Obiettivo tra la top 5 e la top 10 per tanti altri corridori, da Dumoulin che proverà a ritrovarsi in tandem con Foss nella Jumbo-Visma, al trio Bora-Hansgrohe con Kelderman, Hindley e Buchmann, sino a Guillaume Martin, Hugh Carthy e... Giulio Ciccone? L'abruzzese della Trek-Segafredo è la speranza italiana per un buon risultato, senza dimenticarsi Lorenzo Fortunato a capo della Eolo-Kometa, mentre Vincenzo Nibali andrà a caccia di tappe, da battitore libero tra i 45 azzurri al via da Budapest.

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