La rinascita di un campione: tutti felici al Giro per il trionfo di Alaphilippe. "E' un nuovo inizio per me"

La rinascita di un campione: tutti felici al Giro per il trionfo di Alaphilippe. 'E' un nuovo inizio per me'
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Stradagiro d'italia 2024

La rinascita di un campione: tutti felici al Giro per il trionfo di Alaphilippe. "E' un nuovo inizio per me"

L'impresa compiuta a Fano ha restituito agli appassionati i lampi di un fuoriclasse che, da oltre due anni, sembrava in grande difficoltà: le sue parole nel post tappa e il ringraziamento speciale ad un eroico Mirco Maestri.

Julian Alaphilippe è una stella che sa regalare spettacolo, un po' come stanno facendo in queste ultime stagioni i vari Pogacar, Evenepoel, Van der Poel, Vingegaard, Van Aert.

Dalla terribile caduta alla Liegi 2022, però, non si era praticamente mai visto il campionissimo capace, dal 2017 al 2021, di vincere tre volte la Freccia Vallone, in due occasioni il Mondiale (Imola 2020, Leuven 2021), la Sanremo e la Strade Bianche, sei tappe al Tour facendo sognare un paese intero nell'edizione 2019 con due settimane in maglia gialla prima del 5° posto finale, e tanto altro ancora.

Oggi a Fano, teatro d'arrivo della 12^ tappa del Giro d'Italia, il primo della carriera per il classe 1992 di St. Amand Montrond, l'altimetria era ideale per il “vecchio” Alaphilippe, con i muri marchigiani in serie e tanta esplosività necessaria per spuntarla. Ci voleva però anche coraggio e l'asso francese ne ha avuto tantissimo, andandosene a 120 km dalla conclusione assieme a Mirco Maestri, resistendo prima ad un gruppo di quasi 40 uomini in fuga, poi di 9 inseguitori che non hanno mai mollato.

Determinante l'apporto proprio del passista della Polti-Kometa, staccato da Alaphilippe a 11 km dall'arrivo e che ha ricevuto i complimenti e un ringraziamento speciale dallo stesso vincitore di giornata dopo il traguardo, per un abbraccio bellissimo tra i due, ancora più speciale se condito dalle parole dello stesso Maestri, che ha definito Julian uno dei suoi due idoli in assoluto, assieme a Peter Sagan.

Per il 32enne reggiano, poi 9° al traguardfo, una giornata indimenticabile al fianco di un fuoriclasse del genere, capace di uscire, anche se naturalmente per la sua caratura serviranno altre vittorie di peso pensando, magari, proprio alla gara olimpica nei Giochi di casa a Parigi, da un periodo nerissimo e con mille critiche piovute sulla sua testa. Non ha fatto polemica il due volte iridato nel post tappa, solo gioia per quello che ha definito “un nuovo inizio”.

Non avevo pianificato di correre così, ma voglio ringraziare i miei compagni che hanno fatto uno splendido lavoro nei primi 60 km pianeggianti per controllare che non partisse una fuga, prima che ci provassi io stesso sui primi muri – l'analisi di Alaphilippe, raccolta dai colleghi di “SpazioCiclismo” - Sapevo che sarebbero stati in molti a volere la fuga e quando ho visto che non c'era collaborazione, ho subito insistito nell'azione con Mirco Maestri. Voglio sottolineare quello che ha fatto, meritava davvero di vincere anche lui.

Sì, oggi non ho fatto calcoli, non mi sono più rialzato anche se lo stesso Bramati (il ds della Soudal-Quick Step, ndr) mi aveva detto di farlo quando il vantaggio sugli inseguitori era calato. Sull'ultima salita avevo capito di poter vincere prima di partire, ma fino all'ultimo chilometro ho spinto a tutta perché sentivo che Narvaez era vicino. Non è una rinascita, perché non sono mai morto, ma è vero che ci è voluta tanta pazienza e resilienza. Oggi è la risposta migliore che potessi dare dopo tutte le difficoltà, è una vittoria che mi fa molto bene, davvero importante e una sorta di nuovo inizio, perchè una tappa come quella di oggi non si vince così facilmente. Ho avuto problemi, cadute, ho commesso errori, per tornare ad un certo livello è stato un lungo viaggio”.

Intanto, verso la Riccione-Cento, 13esima frazione completamente piatta sulle strade di Romagna nella giornata di venerdì, Tadej Pogacar veleggia in rosa pensando già al week-end chiave tra cronometro sul Garda e tappone di montagna verso Livigno. Domani, in ottica Italia, dovrà essere di nuovo la tappa di Jonathan Milan, solido in maglia ciclamino e alla ricerca di un altro successo dopo Andora e Francavilla al Mare. O chissà, attenzione ad Alberto Dainese che ha tanta voglia di riscatto...

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